“Diario d’alpeggio”, il libro di Davide contadino influencer

«Questa è la vera storia della mia estate a fare il pastore, l’allevatore di vacche e il casaro, un viaggio sincero e autentico, fatto di sensazioni genuine e di incontri belli. Sono Davide, titolare con la mia famiglia dell’agriturismo Adda Vegia a Villapinta e gestore durante l’estate dell’agriturismo Bar Bianco a Rasura». Ma Davide Codazzi è anche il contadino influencer più famoso della provincia dalla quale ha sconfinato, seguitissimo da 192mila follower sulle sue pagine Instagram e TikTok “Modavegia” facendo conoscere l’allevamento montano e i luoghi dove viene praticato, ambasciatore moderno di un mestiere antico con il quale sta provano anche a “fare turismo”. Un cyber contadino alla vecchia maniera (moda vegia appunto) che sta esportando un lavoro legato alla terra, quella valtellinese, ben oltre la geografia locale. Così dopo i social, dopo la tv con la trasmissione “Il contadino cerca moglie” e dopo essere stato fotomodello sulle Orobie per lo stilista Antonio Marras, Davide, allevatore trentenne di Buglio in Monte, condensa il suo lavoro, che è il suo primo amore, in un libro. Già in ristampa. Del resto «Nella vita è sempre bello provare tutto e adesso posso dire di avere fatto anche questa esperienza». Si intitola “Diario d’Alpeggio: Modavegia - Vita in montagna di Davide Codazzi”, 163 pagine ognuna delle quali dura una giornata. Ed è già pronto il bis: la stagione 2024 infatti verrà raccolta in un nuovo volume. Vale la pena quindi non farsi scappare la prima puntata per non perdersi nemmeno un filo d’erba (il libro è su Amazon). La prima uscita pubblica per presentare Diario d’Alpeggio non poteva che essere in Valtellina e non a caso è avvenuta a Rogolo, paese che ha dato i natali alla coautrice del volume, Rosalba Corti, la vulcanica cugina di Davide, scrittrice e giornalista della testata Qn del Resto del Carlino Rimini. Insieme hanno illustrato la ristampa del suo diario arricchito di testi, immagini della montagna, fotografie delle sue amate mucche. E ad ascoltarli, come da previsioni, erano davvero in tanti., anche un gruppo di ragazzi, giovanissimi, che hanno deciso di avvicinarsi al mondo dell’allevamento e che hanno già sperimentato la vita in quota. «Scrivere mi è sempre piaciuto - afferma Davide- ho sempre cercato di tenere un diario. Poi quest’estate ho messo su carta tutte le giornate che ho trascorso in alpeggio. Ma senza Rosalba mai sarei riuscito a fare di una manciata di appunti un libro vero e proprio». Nel libro c’è spazio per il suo fidato e giovane (19 anni) collaboratore, Francesco Bricalli, di Morbegno, per un incontro con le ragazze conosciute in televisione, ma anche per i desideri «sarebbe bello riuscire ad alzare ancora di più la qualità della vita dell’animale e dare il giusto riconoscimento a chi se ne occupa: l’anno scorso alimentare una vacca in stalla costava 5 euro al giorno, se una vacca produce 10 litri di latte si ripaga appena il cibo somministrato». È uno scritto scorrevole adatto a tutti, «dove parlo di tradizione, dell’importanza del dialetto, ma anche di confronti e scontri generazionali». Insomma le pillole di Modavegia si fanno racconto. Un mestiere difficile il suo, nessuno lo nega, nemmeno Davide nei cui occhi grandi però si vede prima di tutto il respiro romantico di un «lavoro che è più uno stile di vita»- dice citando l’amico fidato, il capraio Francesco.«Se mi immagino fra dieci anni mi vedo con i miei animali e le persone care, però questo lavoro non deve essere troppo sacrificante anche rispetto al resto della tua vita, per questo bisognerebbe sostenerlo molto di più di quanto accade oggi». Nel libro si parla anche di questo. E naturalmente c’è anche posto per l’amore. Davide adesso lo ha trovato, si chiama Tamara è di Verona e con lei quest’anno ha passato uno dei migliori San Valentino di sempre, alla Modavegia s’intende.

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