Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 18 Novembre 2018
Costi lievitati per la 38? La gaffe del ministro Toninelli
Raffaele Sciani, presidente del Comitato di zona che raggruppa le frazioni dove passa la variante: «Tabulati letti male, la spesa di 2,5 miliardi è quella stimata per portare a termine tutta l’opera della nuova 38».
Secondo il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, la statale 38 della Valtellina sarebbe un modello di sperpero e inefficienza, come ha avuto modo di dichiarare l’altro giorno a palazzo Madama. Le esternazioni dell’esponente del Governo, che ha parlato di un costo totale di 2 miliardi e 500 milioni per la statale rispetto ai 480 milioni inizialmente previsti per la sua realizzazione hanno subito provocato reazioni negative da parte leghista al Governo , che sono state le stesse degli amministratori locali e di chi con al nuova viabilità valtellinese ha avuto a che fare sin dagli esordi.
Fra questi anche Raffaele Sciani, presidente del Cdz (Comitato di zona) di Campovico, Paniga e Desco, cioè le frazioni morbegnesi maggiormente interessate dal passaggio del nuovo tratto della 38 da poco inaugurato (quello che da Cosio Vatellino porta al conoide del Tartano). Sciani spiega che «verosimilmente i dati elencati dal ministro sono i medesimi ricavabili dal Silos (Sistema informativo legge opere strategiche) della Camera dei deputati, ovvero una fonte ufficiale che riporta con dovizia di particolari gli estremi di ogni opera prevista, le fasi di avanzamento e i costi. Peccato che si sia commesso lo stesso errore in cui incappò nel marzo 2015 la Cgia di Mestre (l’Associazione artigiani e piccole Imprese di Mestre) in un proprio dossier, ancora disponibile sul web, additando alla statale 38 un inaudito aumento di spesa del 401%».
Un dossier inciampato in un errore di lettura. «In parole povere - precisa Sciani - si è fatta confusione non andando a fondo nell’interpretazione dei tabulati, nonostante valori tanto anomali, e ci si è trovati a paragonare i costi sostenuti per il solo 1° lotto (Variante di Morbegno, da Colico al Tartano, ovvero primo e secondo stralcio) con i costi stimati per finalizzare tutta l’opera della 38, comprensiva dei lotti rimanenti (2°, 3°, 4° e 7°) ovvero dal Tartano a Lovero. I due miliardi che ballano sono la vera sfida per la politica di oggi, ovvero i soldi da reperire per completare la dotazione viabilistica della Valle».
Sottolineatura che collima con quanto riferito dall’assessore regionale Massimo Sertori dopo le parole del ministro Toninelli. «La comunità valtellinese, con grande senso di responsabilità, si è autotassata, contribuendo in modo importante al finanziamento di un’opera statale - ha detto Sertori -. Il primo tratto della 38 e la tangenziale di Morbegno hanno avuto un costo complessivo di 560 milioni di euro. La tangenziale di Morbegno, peraltro, ha generato un risparmio di 50 milioni di euro, risultanti dalle economie della sua realizzazione: questi risparmi sono stati messi a disposizione per la futura tangenziale di Tirano. Come dimostrano i dati, contrariamente a quanto dichiarato dal ministro, il “sistema Valtellina” è l’esempio dell’efficienza e rimango a totale disposizione del ministro Toninelli, per rappresentare a lui e ai suoi collaboratori come ha funzionato il “sistema Valtellina”, il quale, se mutuato in tutta Italia, sono certo potrà agevolare molto il suo lavoro e migliorare l’efficienza dei progetti delle infrastrutture di tutta la nazione».
Sciani rimarca che «la replica di Sertori è corretta e ha il merito di evidenziare quello che ancora in troppi non hanno messo a fuoco: pur di arrivare al tracciato attuale, con una sola corsia per senso di marcia, gli enti locali hanno dovuto metter mano al portafoglio perché la copertura da parte dello Stato non c’era. Dei 280 milioni del secondo stralcio lo Stato ha messo sul piatto 110 milioni. Figuriamoci se con queste cifre ci saremmo potuti permettere le quattro corsie».
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