Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 21 Ottobre 2017
Chiesa gremita per l’addio a Pilatti
«Ci hai reso grandi»
Dubino, tantissimi volontari in divisa giallo-blu non hanno voluto mancare alla mesta cerimonia. Discorsi toccanti da parte di amici e autorità presenti.
«Ho deciso di vestire questa divisa perché sono stato fortunato e volevo provare a restituire quello che ho ricevuto». Sono le parole di Valter Pilatti che ieri il presidente della Provincia Luca Della Bitta ha voluto ricordare nel suo discorso – uno dei tanti al termine della cerimonia funebre – con il quale ha salutato «un amico, un uomo di braccia, cuore e testa».
Le divise gialle e blu dei volontari di protezione di tutta la provincia e non solo hanno riempito il sagrato della chiesa di Dubino che ieri ha accolto una folla di persone per i funerali di Valter Pilatti. Ad aprire il corteo arrivato dalla camera ardente allestita in questi giorni nella sede della pc di Dubino è stato il mezzo del comitato di coordinamento provinciale dei volontari, seguito da uno stuolo di sindaci e rappresentanti delle istituzioni, dal senatore Jonny Crosio e dai moltissimi che hanno conosciuto Pilatti e che ieri si sono stretti intorno alla famiglia. Concelebrata da tre sacerdoti, la cerimonia ha lasciato ampio spazio ai ricordi di chi ha lavorato e vissuto con Valter Pilatti.
A partire dal sindaco di Dubino, Emanuele Nonini, che ha parlato di «un vuoto enorme lasciato dalla perdita di un amico, ma anche un vuoto che oggi possiamo riempire di azioni, di impegno nel nostro ruolo amministrativo e di volontari nel solco di quanto ci ha insegnato Valter». Il presidente Della Bitta ha avuto parole di affetto, amicizia e stima per «un uomo che ha dimostrato passione e impegno, fatica e lavoro, organizzazione e competenza. Voglio ricordare su tutti due idee di Valter per le quali ha lavorato e che dimostrano tutta la sua dedizione: il comitato di coordinamento di tutti i volontari e le organizzazioni che oggi è diventato un modello per tutta la Regione Lombardia e quella di realizzare un campo per i ragazzi, perchè la protezione civile è uno stile di vita da consegnare alle nuove generazioni. Oggi ci manca una persona speciale, un amico schietto, generoso, solare e al tempo stesso determinato e carismatico. Valter potrà continuare a vivere quanto più ciascuno di noi saprà continuare questa storia di impegno nella protezione civile.
Tra i ricordi commossi di colleghi della protezione civile, è arrivato anche quello di Jonny Crosio: «Valter oltre alle straordinarie doti umane, in questi anni ha dimostrato le sue attitudini a guidare e far crescere quel mondo che era diventato la sua seconda casa. Oggi se possiamo affermare che la protezione civile italiana è riconosciuta a livello internazionale quale modello di riferimento, lo dobbiamo a persone come Valter, che hanno messo a disposizione energia, forza e generosità. L’insegnamento che ci lascia è che si può essere altruisti e generosi verso il prossimo ignorando le proprie sofferenze quotidiane e facendosi carico di quelle altrui. Un modo di essere che appartiene solo ai grandi uomini».
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