Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 09 Dicembre 2017
Che festa a Bema: dopo 17 anni c’è un neonato
Il piccolo Samuele con mamma e papà ha fatto il suo ingresso ieri in paese
Erano 17 anni che a Bema non si sentiva piangere un neonato. Almeno fino a mercoledì scorso quando il paesino di poco più di 100 anime si è svegliato con un fiocco azzurro appeso fuori dalla porta di una delle sue case. E ieri il piccolo Samuele ha fatto rientro a Bema con mamma, Francesca Sutti, e papà, Marco Tolasi.
«Una notizia bellissima - dice emozionato Paolo Croce, ex sindaco di Bema - l’ultima bimba che si è vista qui è stata mia figlia Alessia, nata nel 2000. Che bel regalo per la nostra comunità, faccio tanti auguri ai nuovi genitori e spero che questa storia sia di buon auspicio affinché la montagna possa tornare a vivere».
Ieri Francesca, 32 anni e Marco che di anni ne ha 46, non vedevano l’ora di mostrare al loro piccolo, un bel batuffolo che alla nascita pesava 3chilogrammi e 10 grammi, il luogo che hanno scelto per fare crescere la loro famiglia. Quel caratteristico borgo arroccato sulle Orobie che, vuoi per la coincidenza con il periodo delle feste natalizie in questo periodo dell’anno, assomiglia in modo incredibile a un presepe in scala reale.
«Abbiamo saputo della mancanza di bambini da 17 anni - afferma mamma Francesca - siamo felici di potere contribuire alla crescita di questo paese che amiamo. Io sono di Cosio Valtellino, ma subito mi sono trasferita qui con Marco, che a Bema fa il messo comunale, i nostri genitori abitano qui e siamo contenti che Samuele possa conoscere un luogo tranquillo con l’aria fresca e pulita, a solo un quarto d’ora dal centro abitato più grande della Bassa Valle, Morbegno, dove mi sposto quotidianamente per andare al lavoro all’azienda dolciaria Galbusera. Insomma un paese dove crediamo sia bello e sano fare crescere un bambino, senza le difficoltà di un isolamento estremo. Un posto dove condividere molti piaceri, come alzarsi la mattina e fare colazione sul porticato guardando la valle svegliarsi fuori dalla finestra». In questo borgo di montagna e di pace, che non fa mai rumore, capace di fare stare bene tutti quanti, grandi e bambini.
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