Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 15 Agosto 2016
«Che fatica prendere il treno con la bici»
«Si spendono soldi per le piste ciclabili, ma poi mancano i vagoni adatti per viaggiare con le 2 ruote»
Tempo d’estate, tempo di gite fuori porta, di scampagnate ed escursioni a piedi, ma anche in bicicletta. I dati positivi delle presenze estive in Bassa Valle diffusi dal consorzio turistico Porte di Valtellina registrano un trend costante in crescita di chi si sposta sulle due ruote verso le stazioni turistiche della valle. Purtroppo però registrano anche un dato negativo, quello del servizio di trasporto su treno delle biciclette, «che in questi mesi dell’anno è ridotto - fanno sapere dal Consorzio -. Quindi i bikers devono informarsi sui treni che lo effettuano altrimenti devono accontentarsi degli accessi ai bus sostitutivi quando ci sono che comportano disagi in termini di attese e spostamenti che spesso ci vengono segnalati dagli utenti».
Lo conferma un ciclista valtellinese d’adozione valtellinese e milanese di nascita che con la bicicletta si sposta quotidianamente fuori provincia verso il posto di lavoro. «Da qualche tempo utilizzo regolarmente il treno per andare a Lecco a lavorare- spiega Massimo Vaninetti - . Una o due volte alla settimana compatibilmente con il meteo carico la bici in treno la mattina e torno a casa in bici la sera. Il servizio di trasporto bici sul treno costa 3 euro al giorno a prescindere dal numero di corse e dai chilometri percorsi ed è davvero imbarazzante dal quanto è penoso».
E aggiunge: «Arrivi in stazione in bici ovviamente, ti metti in coda per fare il biglietto e tutte le volte sei costretto a chiedere dov’è il vagone bici perché una volta è in testa l’altra in coda». Il bigliettaio quindi prende il telefono e chiama il capotreno per chiedere informazioni, «che non vengono date al volo, nel frattempo dietro c’è altra gente in fila che rischia di perdere il treno. I vagoni bici spesso non hanno i ganci e quindi poiché lì non si può stare, o lasci la bici per terra, sennò cadrebbe, o te la tieni in mano tra un vagone e l’altro. Regione Lombardia ha investito milioni di euro di fondi europei per fare la ciclabile in Valtellina e Valchiavenna e recentemente Trenord ha messo in circolazione sulla tratta Milano Tirano i nuovi treni che però sono sprovvisti del vagone per le bici, in pratica se vuoi caricare la bici paghi lo stesso 3 euro di supplemento ma devi arrangiarti e stare ovviamente in piedi e in mezzo alla gente, anche nelle ore di punta quando il treno è pieno di pendolari».
Un disservizio che cozza con le offerte che la Valtellina per vocazione naturale può dare ai ciclisti. «Qui ci sono salite che hanno fatto la storia del ciclismo, dallo Stelvio al Gavia al Mortirolo - conclude Vaninetti - Ogni anno arrivano appassionati da tutta Europa e molti altri ne potrebbero arrivare, per non parlare dei tanti cicloturisti milanesi che si potrebbero portare a pedalare in valle nel week end».
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