Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 03 Gennaio 2019
C’è uno spiraglio per 1.500 pazienti
Nominato un sostituto del dottor Trezzi
Sanità a Cosio Valtellino: il sindaco Alan Vaninetti aveva sottolineato i rischi per il pensionamento del medico. L’Ats ha annunciato l’invio di un sostituto per i primi giorni di carenza e poi una nuova nomina.
Un sostituto nei prossimi giorni e poi la nomina ufficiale per restituire ai 1.500 pazienti di Cosio Valtellino il medico di base. Si avvia a una soluzione il problema sollevato nelle prime settimane di dicembre dal sindaco Alan Vaninetti con un appello rivolto all’Ats di Montagna affinché il posto lasciato vacante dal medico Claudio Trezzi, che ha raggiunto la pensione con la fine del 2018 non rimanesse vacante, a tutela in particolare delle fasce deboli.
«Ho avuto rassicurazione da parte del responsabile Ats dei medici di base - ha detto il sindaco - che sarà assegnato un incarico provvisorio dopo le feste natalizie per la copertura dei pazienti che erano in cura con il dottor Trezzi ora in pensione. Il sostituto sarà attivo all’ambulatorio di Regoledo e dopo questo periodo di transizione sarà effettuata la nomina ufficiale del nuovo medico. Si risponde così ad una emergenza che si è creata a causa di una errata programmazione riguardo ai medici di base che non riguarda soltanto il contesto provinciale bensì quello nazionale, con una carenza notevole di questo tipo di figura professionale». Appreso del pensionamento, l’amministrazione locale ha subito rivolto il pensiero ai mesi successivi per dare risposta a tutti quei cittadini che resteranno senza un riferimento a livello locale.
Il sindaco Vaninetti ha incontrato il direttore generale dell’Ats della Montagna Lorella Cecconami e il responsabile dei medici di medicina generale per far presente la necessità di designare al più presto un sostituto che possa prendersi in carico gli oltre 1.500 pazienti dal 2019. Il problema dei medici di base al traguardo del pensionamento non riguarda solo Cosio Valtellino, ma è esteso all’intera provincia di Sondrio dove sono sette le situazioni di questo tipo. L’amministrazione aveva sollevato la necessità di procedere il più presto possibile a individuare una figura sostitutiva in particolare per rispondere alle necessità delle fasce più deboli, prima di tutto gli anziani, che hanno necessità di avere un punto di riferimento in campo medico. Per questo motivo era stata caldeggiata almeno una soluzione temporanea, che in effetti è stata individuata, in attesa di poter risolvere definitivamente il problema.
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