Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 21 Febbraio 2017
Catasto regionale per i sentieri lombardi
Tutti i percorsi - escursionistici, alpinistici, vie ferrate e siti d’arrampicata - sotto un’unica rete. La catalogazione renderà più facile la manutenzione - Parolo: «Strumento importante per i territori più deboli».
La Regione Lombardia dà il via libera, con l’approvazione all’unanimità nei giorni scorsi in consiglio, al progetto di legge sulla creazione della “Rel”, la Rete escursionistica lombarda. Parte la nuova normativa su cui ha lavorato da tempo il Pirellone per razionalizzare il “comparto sentieri”, si punta finalmente l’attenzione sulle “strade” più richieste e gettonate da chi fa turismo alpino.
L’iniziativa legislativa mette mano alla “rete” di questo tipo di infrastrutture naturali inglobando sotto una sola voce, appunto la “Rel”, i sentieri escursionistici, i sentieri alpinistici, le vie ferrate e i siti di arrampicata. Tutti questi percorsi, viene spiegato, «avranno una gestione unificata», vengono indicati gli organismi a cui faranno capo, i criteri di fruizione e saranno attivate forme di catalogazione e censimento. Obiettivo, valorizzare e promuovere attraverso la rete di tracciati “outdoor” «la conoscenza del patrimonio ambientale e storico-culturale lombardo, sviluppare le attività rurali, diffondere forme di turismo eco-compatibile e valorizzare sia la montagna sia la pratica sportiva in ambienti naturali».
La “catalogazione” dei percorsi e la loro distinguibilità consentirà di organizzarne la manutenzione e renderne riconoscibili le difficoltà di percorrenza, con info che finiranno in dei database relative alla lunghezza dei tragitti, i tempi di percorrenza. E saranno mappati i percorsi dotati almeno di una di queste caratteristiche: essere compresi nelle aree regionali protette, nei siti di Rete Natura 2000, nei parchi locali di interesse sovracomunale, nell’area lombarda del Parco dello Stelvio o nei territori del patrimonio agro-silvo pastorale gestiti da Ersaf. Inclusi anche i tracciati di interesse storico-culturale, religioso, sportivo o paesaggistico-ambientale. Spazio anche a tutti quei tratti pedonali di connessione funzionali alla realizzazione stessa del sistema a rete dei percorsi escursionistici.
«In Lombardia - precisa il sottosegretario ai Rapporti con il consiglio regionale, Politiche per la montagna, Macroregione alpina, Quattro motori per l’Europa e Programmazione negoziata Ugo Parolo - si stima che vi siano circa 13.000 chilometri di sentieri, molti dei quali lasciati all’abbandono. La legge approvata in questa settimana costituisce uno strumento importante, che favorirà i territori più deboli e in questi le piccole attività turistiche edilizie e commerciali che saranno più raggiungibili e connesse. Si aiuterà la montagna a essere maggiormente attrattiva e accessibile, offrendo l’opportunità di puntare sulla valorizzazione di un prodotto insito nell’ambiente, che non è solo turistico ma soprattutto culturale, storico, ambientale e paesaggistico. Punto di forza della legge sarà l’istituzione del Catasto regionale dei sentieri, strumento fondamentale per ottenere un censimento univoco della rete e avere a disposizione, nell’immediato, i dati essenziali per poter programmare opere di recupero e manutenzione dei sentieri».
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