Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 29 Settembre 2021
Caro acqua e rifiuti
Secam: «È inevitabile
Ma stiamo trattando»
Il casoIl presidente Pini sull’aumento per gli utenti
I conguagli a cinque cifre per il costo dei rifiuti e l’ipotesi di aumento straordinario delle bollette dell’acqua da qui al 2023 fino ad un massimo del 27,5% sono reali, ma «stanno maturando all’interno di un clima di collaborazione» tra Secam, la società interamente pubblica che si occupa di pattume e servizio idrico integrato, sindaci e Ufficio d’ambito.
Dopo l’allarme sollevato dalle novità tariffarie ventilate già nel corso dell’assemblea di giugno e illustrate nella loro concretezza durante le assemblee di mandamento cui hanno partecipato gli amministratori locali (al tempo stesso membri della Conferenza dei sindaci e soci di Secam), è il presidente della società Raffaele Pini, designato nel cda dall’amministrazione comunale di Sondrio, a provare a smorzare i toni e fare chiarezza su quanto sta avvenendo tra maggiori costi che incideranno sulle tasche dei cittadini, e modifiche statutarie per consentire ai Comuni, anche i più piccoli, di esercitare il controllo come indicato dall’autorità antimafia, Anac.
«Sullo statuto è già da tempo che stiamo lavorando con i soci e con il presidente della Provincia - dice Pini - per limare le incongruenze ravvisate da Anac, peraltro non a noi, ma ad una richiesta avanzata dalla Comunità montana di Morbegno. L’ente montano della Bassa valle ci ha girato queste osservazioni, noi abbiamo interessato i soci, perché sulle questioni statutarie la competenza è loro, e abbiamo aperto un tavolo di confronto per definire le modifiche necessarie a garantire il controllo analogo e congiunto secondo quanto indicato dall’Anac».
Dopodiché toccherà all’amministrazione provinciale convocare la conferenza dei sindaci e poi a Secam l’assemblea per deliberare le novità. «Il percorso sta andando avanti - continua Pini -. Credo non ci sia alcun motivo per sollevare polemiche. Tra l’altro si tratta di modifiche più di carattere formale che non sostanziale. Secam, interamente partecipata da enti pubblici, è sempre stata rispettosa dei principi di controllo analogo che Anac sottolinea». Una risposta indiretta a chi, come il Comitato acqua pubblica e Massimo Libera di Rifondazione comunista, avevano parlato di “poca trasparenza” e di una gestione “privatistica”.
Ma è la questione delle tariffe e degli aumenti a destare maggiori perplessità e preoccupazioni, da parte degli amministratori viste le ricadute sui cittadini.
Per l’acqua Secam ha ipotizzato un incremento a regime, nel 2023, del 27,5% poiché, come era stato detto durante l’assemblea dei soci a Cedrasco, la tariffa dell’Ato non è in grado di coprire i costi di gestione. «Stiamo lavorando con l’Uffico d’ambito su questo tema - dice il presidente di Secam - e c’è un’ottima collaborazione per cercare di rimodulare la tariffa».
Un ritocco all’insù figlio di dati concreti. «I costi di gestione del servizio idrico integrato sono stati accertati - sottolinea Pini - e di conseguenza la tariffa deve essere riparametrata su quelli». Il disavanzo con l’attuale tariffa va ogni anno dai 3 (3,8 nel 2020) ai 5 milioni di euro provocando criticità di bilancio per la società. «In tutti gli incontri che abbiamo avuto - aggiunge Pini - è comunque sempre emersa l’efficienza del nostro servizio idrico in termini assoluti. Rivedere la tariffa deriva da accertamenti oggettivi. Tra l’altro che la nostra tariffa sia sotto la media nazionale è un altro dato obiettivo. Confidiamo di riuscire a trovare la soluzione migliore e meno pesante anche per gli utenti».
Quanto al conguaglio sui rifiuti che per molti Comuni si aggira intorno alle centinaia di migliaia di euro Pini prova a smorzare le polemiche: «E’ entrata in gioco una nuova metodologia di calcolo dei costi per la definizione tariffaria che ricalca il sistema usato per l’idrico. Ma anche su questo stiamo discutendo con i soci per condividere i conti che sono stati fatti sulla base delle indicazioni di Arera (l’autorità di regolazione, nda) cui poi spetterà il compito di approvare le tariffe. Non è Secam a determinarle»
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