Carcano di Delebio, parziale dissequestro
dell’area interessata dal devastante rogo

I due macchinari che non sono stati danneggiati dalle fiamme, a differenza del laminatoio V08 che è stato divorato dall’incendio, potranno essere messi in salvo. Resta, però, sotto sequestro della magistratura la parte del reparto “Valtellina” in cui ha preso fuoco il laminatoio. Grande preoccupazione dei lavoratori

La Carcano di Delebio rivede un po’ di luce. È di oggi la notizia della disposizione del dissequestro parziale del reparto “Valtellina”, quello interessato la sera del 31 ottobre da un grosso incendio. Scongiurato il pericolo di peggiorare ulteriormente una situazione che già di per sé è particolarmente grave. I due macchinari che non sono stati danneggiati dalle fiamme, a differenza del laminatoio V08 che è stato divorato dall’incendio, potranno essere messi in salvo. Presumibilmente dunque le prime operazioni da eseguire saranno quelle di copertura di questi macchinari, mettendoli così al riparo dagli eventi atmosferici. Resta, però, sotto sequestro della magistratura la parte del reparto “Valtellina” in cui ha preso fuoco il laminatoio.

Rimane alta la preoccupazione dei lavoratori che giorno dopo giorno vedono allontanarsi la possibilità di un recupero veloce della produzione. Il clima, nel corso delle diverse assemblee che si sono svolte all’interno della Carcano nella giornata di lunedì, era teso. Alle riunioni, disposte su più turni, hanno partecipato le organizzazioni sindacali esterne, i delegati RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria), gli operai e gli impiegati. Oltre ai chiarimenti in merito alle istanze dei lavoratori, è stata approfondita la gestione della cassa integrazione. Era palpabile la preoccupazione e la tensione degli operai per il futuro dell’azienda vista l’enormità dei danni che sono stati registrati. Fortunatamente la richiesta dell’azienda di dissequestrare almeno una parte dell’area, al fine di mettere in sicurezza il sito e gli impianti, è andata a buon fine. Settecento famiglie (lavoratrici, lavoratori e indotto compreso) rimangono comunque in attesa di quello che sarà il futuro, al fine di una ripartenza, seppur lenta.

«Al netto che permangono le preoccupazioni sul futuro della Carcano, con l’attivazione della cassa integrazione e con le difficoltà che sono legate alla ripartenza dell’attività produttiva, almeno è stato evitato di aggiungere un elemento che avrebbe potuto comportare delle situazioni estremamente gravi e pesanti – ha dichiarato Igor Gianoncelli, funzionario della Uilm Lario -. Questa notizia la accogliamo con soddisfazione, anche se da parte nostra non c’è mai stata mancanza di fiducia rispetto all’operato della magistratura. Per noi era importante che in tempi celeri si arrivasse a scongiurare un ulteriore grave danno alla ditta. Una buona parte delle preoccupazioni che sono emerse durante le assemblee riguardavano questo punto».

L’azienda potrà così procedere a tutti gli interventi di messa in sicurezza dell’area dissequestrata e all’utilizzo dei macchinari che non sono stati coinvolti dal rogo. Gianoncelli ribadisce che i timori dei lavoratori sono legittimi: «La Carcano con tutta probabilità sarà diversa da come è stata finora. Quello che è successo comporta problema enormi, non possiamo nasconderlo. Stiamo parlando di costi di una certa entità, inoltre c’è la prospettiva di un aumento dell’ammortizzatore per diversi mesi. Ci poniamo il problema di alcune persone, soprattutto quelle che lavorano nei reparti più coinvolti. Questi lavoratori avranno a che fare con una decurtazione importante dello stipendio soprattutto in questa fase – ancora Gianoncelli -. Però riuscire a ripartire il prima possibile nelle migliori condizioni è un po’ il presupposto preliminare per superare questo periodo difficile». Per i 43 operai che al momento non possono riprendere il lavoro causa inagibilità dell’impianto interessato dall’incendio resta attiva la cassa integrazione.

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