Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 05 Settembre 2015
Cacciatore attaccato da branco di cinghiali: «Ho avuto paura»
Sueglio, All’Alpetto un altro incontro ravvicinato. Il cacciatore colichese racconta: «Per evitare rischi sono salito su una roccia, erano due grosse femmine».
Ancora paura per i cinghiali, questa volta all’Alpetto, nella zona di Sommafiume. Un cacciatore ha visto prima i cani inseguiti da due femmine e poi ha dovuto salire sopra una roccia per mettersi in salvo mentre le due cercavano di salire. A raccontare è Luca Milesi, colichese di Laghetto: «È successo domenica, primo giorno in cui si potevano provare i cani. Ero all’Alpetto con i due cani, – riferisce – il più piccolo ho visto che ha alzato il pelo, l’altro, il più vecchio, l’ho sentito ringhiare. Poco dopo l’ho visto arrivare inseguito da due femmine, abbastanza grosse».
«Ho preso i cani - continua il cacciatore- e sono salito su un sasso ma i cinghiali hanno continuato a girare attorno. Quando mi hanno visto non si sono intimoriti per nulla. Io sono salito ed ho urlato per farli scappare. Dietro le due femmine c’erano sette, otto novellini, abbastanza grandi perché avevano già il manto colorato».
Anche Milesi se l’è vista brutta, come già era successo poco meno di un mese fa a Davide Cappelletti di Dervio, a Tremenico, in località Agrogno, sul sentiero che sale verso il monte Legnone,. In quel caso il giovane stava correndo ed una mezza dozzina di cinghiali ha attraversato il sentiero ed uno si è girato e gli è corso incontro poi ha deviato nel bosco.
Sono stati attimi di vera paura confessati dal derviese davanti ad una situazione di pericolo. Il tecnico faunistico della Provincia ha minimizzato l’accaduto, affermando che i cinghiali non sono animali che attaccano l’uomo. «La mia perplessità – continua Milesi – è stata quando mi sono messo tra i cani ed i cinghiali e questi hanno continuato ad attaccare. C’è tanta gente che va in montagna, per i boschi per funghi, e deve essere consapevole che c’è anche questo rischio».
Da cacciatore, il colichese fa recuperi ambientali e vedere i danni che i cinghiali provocano è una ferita che fa male. Avvistamenti di cinghiali sono ormai all’ordine del giorno e molte sono le tracce che restano dopo il loro passaggio: a Bedelesso, Alpetto, Piazzo sono evidenti i prati completamente ribaltati dagli animali che scorrazzano tranquillamente. A Sommafiume, dove c’è il parchetto con i giochi dei bambini, il terreno è stato “arato” dagli animali che cercano il cibo sotto la coltre d’erba. L’unica possibilità per arginare il fenomeno è la cattura con le gabbie che l’amministrazione provinciale ha messo in atto da qualche anno e dà risultati che sono giudicati non sufficienti da chi subisce danni a ripetizione in tutto il territorio che va da Colico alla Valvarrone
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