Bus sostitutivi dei treni, quanti disagi:
sono pienissimi e saltano le fermate

Due giorni su due, il servizio di pullman al posto del treno tra Tirano e Colico ha mostrato grandi criticità, soprattutto al mattino, a livello di capienza

«Non posso pensare di andare avanti per tre mesi di fila ad arrivare in stazione con larghissimo anticipo, nella speranza di poter trovare un posto sull’autobus per Sondrio. Pago l’abbonamento regolarmente, credo proprio di aver diritto a usufruire del servizio, sia che si tratti del treno, sia che ci siano – come in questo periodo – i mezzi sostitutivi». Dall’avvio della terza estate di lavori sulla linea ferroviaria sono trascorse poco più di quarantotto ore. Peccato che, due giorni su due, il servizio di pullman al posto del treno tra Tirano e Colico abbia mostrato grandi criticità, soprattutto al mattino, a livello di capienza: va in questa direzione, per l’appunto, la testimonianza di Paola Boiani, pendolare di Morbegno che quotidianamente raggiunge Sondrio per motivi lavorativi. «Posso ancora capire ciò che è successo lunedì: è vero, questo è il terzo anno di fila in cui vengono sospesi i treni in provincia, ma era pur sempre il primo giorno. Che però oggi – ossia ieri per chi legge, ndr – sia andato in scena ancora lo stesso copione, ecco, questo è già meno comprensibile». Da due giorni a questa parte, in sintesi, coloro che vorrebbero viaggiare a bordo del pullman sostitutivo sono più di quanto non siano i posti a disposizione a bordo. «E la beffa è che non c’è nemmeno un secondo mezzo, a differenza delle stagioni passate. Visto il numero di passeggeri, almeno un secondo pullman dovrebbe esserci».

È vero che non c’è più la scuola – e che, quindi, la componente significativa di studenti diretti a Sondrio viene meno – ma è altrettanto vero che i lavoratori pendolari che ogni giorno si spostano da un punto all’altro della provincia non spariscono da un giorno all’altro. Motivo per cui l’osservazione di Boiani, che rispecchia il pensiero di molti altri viaggiatori, ha decisamente senso.

«Il pullman delle 7.10 da Morbegno, peraltro, ora viene preso sia dai pendolari che viaggiano sul treno delle 7, sia da quelli che solitamente partono alle 7.27. Vuol dire che, togliendo gli studenti ora in vacanza, a prescindere la capienza tende lo stesso a moltiplicarsi». I posti, invece, evidentemente non si raddoppiano. «È da due giorni che va così: chi arriva prima, ha più possibilità di salire e di prendere posto. Altrimenti si resta a terra e non si sale». Ieri mattina, addirittura, «siamo partiti tre minuti prima del previsto proprio perché l’autobus era già pieno e non aveva senso aspettare ulteriormente».

Inoltre, «il bus in questione funge da locale, quindi dovrebbe garantire anche le varie soste intermedie. Eppure, sempre perché erano occupati tutti i posti, neanche questa volta si è fermato a Talamona. E lo dico contro il mio interesse, visto che alla fine siamo arrivati a Sondrio in anticipo, però non mi sembra minimamente corretto nei confronti di eventuali passeggeri fermi alla pensilina ad attenderlo», sempre la pendolare di Morbegno. Alla luce delle segnalazioni ricevute in redazione ieri e lunedì, abbiamo contattato Trenord per chiedere alcune delucidazioni. Tramite l’ufficio stampa, l’azienda ci ha fatto sapere che in questi primi giorni nelle stazioni ci saranno presìdi del personale di assistenza per monitorare le presenze e valutare le migliorie da apportare, così da offrire un servizio sempre più efficiente.

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