Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 14 Dicembre 2017
Botta e risposta tra Crosio e Salvi sul caso Bellevue
Cosio Valtellino: interrogazione del senatore ai ministri del governo per la chiusura dell’hotel, ma il gestore lo invita da lui.
Il senatore della Lega Nord Jonny Crosio chiede la chiusura del Bellevue, mentre il gestore Giulio Salvi lo invita a visitare la struttura e conoscerne le regole.
Mentre procedono le indagini dei carabinieri che lunedì sono intervenuti nell’albergo di Cosio Valtellino che ospita 81 profughi, ritrovando un quantitativo di droga che ha portato alla denuncia di tre migranti per detenzione ai fini di spaccio e di uno per uso personale, Crosio interviene sull’accaduto con una nota diffusa ieri:«Chi non rispetta la legge e commette reati deve essere punito: non possiamo permettere che questi comportamenti vengano in qualche modo tollerati - si legge nel documento -. La risposta deve essere forte, nel rispetto dei cittadini italiani, che pur non avendolo scelto, si trovano costretti a mantenere queste persone. Chiediamo che i presunti profughi divenuti spacciatori siano immediatamente rimpatriati e che l’albergo che li ospita venga chiuso».
Crosio ha presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno Marco Minniti e della Giustizia Andrea Orlando per chiedere l’espulsione dei denunciati e la revoca dell’abilitazione all’albergatore a partecipare ai bandi per l’accoglienza.
«Non ci interessano le scuse di un imprenditore che ogni anno, grazie a questi presunti profughi, incassa 950 mila euro - continua il senatore Crosio -, se non è in grado di controllarli e di evitare che commettano reati, addirittura portando la droga all’interno del suo albergo, che smetta di ospitarli».
Giulio Salvi, gestore della struttura, si dice: «Dispiaciuto che Crosio non abbia avuto modo di approfondire la questione e venire a sapere che da parte nostra c’è stata, da sempre, ampia collaborazione con le forze dell’ordine e segnalazioni anche riguardo a sospetti che lunedì si sono dimostrati fondati».
«Invito il senatore a passare di qui per vedere direttamente in quale modo gestiamo la struttura e gli ospiti, ai quali anche dopo quanto accaduto ho ribadito la necessità di rispettare le regole che noi per primi imponiamo per una civile convivenza anche con la comunità locale», la considerazione di Salvi.
Crosio prosegue facendo riferimento a un precedente «che ci preoccupa: le strutture che accolgono i richiedenti asilo sembrano diventate zone franche dove tutto è consentito e dove al più vengono comminate multe in denaro. È successo a Colorina la primavera scorsa, quando erano stati trovati lavoratori in nero e temiamo che sarà lo stesso per l’Hotel Bellevue».
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