Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 25 Marzo 2017
Bilancio più magro e il Bim taglia i fondi per i servizi sociali
Cioccarelli: «La tangenziale di Morbegno procede e Anas chiede il pagamento di due milioni» - Salta la promozione in tv, ridotto il fondo grandi eventi
Nel 2017 il bilancio del Bim sarà più magro degli anni scorsi e diversi Comuni contestano il taglio dei contributi destinati ai servizi sociali. Ieri pomeriggio l’assemblea del consorzio del Bacino imbrifero montano ha approvato il consuntivo 2016 e il bilancio di previsione 2017 presentati dal direttivo guidato dalla presidente Carla Cioccarelli, ma durante la riunione non sono mancate le critiche sulla riduzione degli stanziamenti per il sociale, che passano da sette a sei euro a cittadino per ciascun Comune.
Restano invece invariate le quote “fisse” destinate ai municipi, mentre i fondi destinati alle Comunità montane vengono ridotti di 600mila euro complessivi. E anche le voci di spesa dirette dell’ente vengono tagliate: salta la promozione televisiva sulle reti nazionali (per 200mila euro) e vengono ridotti il fondo grandi eventi, così come le risorse per i contributi alle associazioni in campo culturale, sociale e turistico, che passano da 250mila a 190mila euro per ciascuno dei tre ambiti. Scelte non facili, ha sottolineato la presidente, che sono dovute a diversi fattori: «Le entrate si confermano sul livello degli anni scorsi, con circa 18 milioni di euro dai sovraccanoni e 1,8 milioni di euro di avanzo – ha spiegato Cioccarelli -, ma la tangenziale di Morbegno procede secondo i programmi, per fortuna, e già dall’anno scorso Anas bussa alla nostra porta chiedendo il pagamento della compartecipazione del Bim. Abbiamo preso tempo, in questi mesi, ma quest’anno verosimilmente saranno spesi i due milioni che negli anni scorsi abbiamo sempre mandato in avanzo. In passato, inoltre, grazie ai grandi contenziosi abbiamo ottenuto arretrati importanti, che nel 2017 non ci sono».
La situazione dunque «richiede dei sacrifici», ha sottolineato la presidente, e il Bim ha fatto le scelte «dopo una condivisione con le Comunità montane». Nel riparto dei fondi «non sono stati richiesti sacrifici ai Comuni, che vedono confermate le quote degli anni scorsi», ha rimarcato la presidente, anche se «non è stato possibile mantenere il contributo di 7 euro a cittadino per il sociale, introdotto da tre anni grazie alle forti entrate degli esercizi precedenti, quindi proponiamo una quota di sei euro pro capite».
Fra i Comuni però c’è chi non condivide questa scelta, come detto: è il caso di Gian Antonio Pini, rappresentante del Comune di Grosio e presidente della Cm di Tirano, che già nei giorni scorsi ha contestato l’operato dell’amministrazione Cioccarelli. «Prima di tagliare i contributi bisognerebbe grattare il fondo del barile e verificare tutti i residui passivi – ha detto Pini in assemblea -, bisogna evitare in ogni modo la riduzione dei fondi per le persone bisognose». Anche il vice sindaco di Chiavenna Davide Trussonisi è detto «abbastanza critico» su questo passaggio, «in un momento in cui la maggioranza delle persone si rivolge al Comune perché manca il lavoro o ci sono problemi sociali», e pure il sindaco di Morbegno Andrea ha espresso il suo dissenso su questa decisione. «Presidente e direttivo sono rammaricati di questo passo indietro – ha invece affermato il sindaco di Lovero Annamaria Saligari-, ma lo stanziamento per il sociale c’è e dimostra grande attenzione e sensibilità».
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