Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 13 Gennaio 2021
“Beno” in ospedale a Parma
È scivolato per 200 metri
Ulteriori particolari sull’incidente occorso all’alpinista e fotografo caduto in Val Masino
Preoccupazione nel mondo dell’alpinismo di casa nostra per quanto accaduto ad Enrico “Beno” Benedetti, 41 anni, di Montagna in Valtellina, reduce da un brutto incidente in quota il 6 gennaio scorso in Val Masino.
Rimasto nell’ombra fino a lunedì, perché solo allora si è appreso di quanto ha rischiato, Benedetti, uscito con le proprie gambe da un infortunio che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. E che, comunque, ha lasciato il segno, dato che, Benedetti, prima ricoverato a Sondrio dove è stato portato, in auto, dall’amico Giovanni Rovedatti, è poi stato trasferito in ospedale a Parma per problemi alle vertebre. I medici che lo hanno in cura hanno preferito non intervenire chirurgicamente in questa fase, ma attendere il decorso naturale del politrauma.
Che è stato forte, considerato che Beno, alpinista di lungo corso, è scivolato lungo un ripido pendio, per circa 200 metri, dopo essere stato colpito da un lastrone di ghiaccio staccatosi poco sopra, mentre risaliva la parete che porta alla cima del Monte Lobbia, 2.378 metri di quota, in Val Merdarola, laterale della Val Masino. La dinamica non è chiara, ma di un distacco si è trattato, che ha travolto l’alpinista facendolo ruzzolare lungo il canalone. E la cosa incredibile, è che, nonostante ciò, Benedetti, si è subito ripreso.
Complice l’adrenalina accumulata - così ci spiegano gli alpinisti esperti - che anestetizza il dolore, si è rialzato ed ha ritenuto di poter ridiscendere a valle in solitaria.
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