Ardenno: allarme processionaria, il sindaco mette in guardia i residenti

Ardenno

È un piccolo bruco, ma i danni che può provocare sono grandi. Per questo il sindaco di Ardenno Laura Bonat mette in guardia i suoi cittadini e invita a prendere immediatamente le opportuni misure di difesa che servono a debellare la processionaria. Non solo. L’amministrazione comunale ha recentemente emanato un’apposita ordinanza che disciplina e obbliga la bonifica laddove l’insetto è presente.

«Come molti di voi sapranno - dice sindaco rivolgendosi alla popolazione - si tratta di quei bozzoli bianchi che si trovano spesso sui pini marittimi ed è una presenza che si sta diffondendo, la processionaria è infestante ed è molto pericolosa sia per gli alberi, ma soprattutto per le persone e per gli animali». Dai bozzoli lanosi che si vedono appesi agli alberi infatti escono dei bruchi che scendono a terra incamminandosi in una vera e propria processione (da qui il nome). Sono fortemente urticanti e venirne a contatto «ad andare bene si incorre in un prurito molto forte, arrossamento sino ad arrivare sino allo shock anafilattico – spiega Bonat – il bruco è poi molto pericoloso anche per gli animali perché gli aghi urticanti della processionaria si è ingeriti provocano la necrosi dei tessuti portando a conseguenze devastanti. Quindi è assodato che la presenza di questi bruchi vada contrastata». Il sindaco invita la cittadinanza a prendere seriamente la situazione e a fare attenzione «a un fenomeno che sta diventando grave. Siamo stati sollecitati in questa azione anche dai carabinieri forestali che poi attueranno una fase di controllo sul territorio perché vi sono delle sanzioni che scattano per chi non è ottempera alle disposizioni».

Il provvedimento contro il proliferare della processionaria del pino infatti obbliga a intervenire sul territorio comunale dove sono stati segnalati focolai di questo insetto e relative infestazioni che «costituiscono una minaccia per la sopravvivenza di alcune specie arboree e rappresentano un rischio sanitario per l’uomo e gli animali domestici a causa della presenza di peli urticanti sulle larve mature che abbandonano il nido; che possono provocare gravi reazioni allergiche e infiammatorie nell’uomo e negli animali (irritazione cutanea e oculare, eritemi alle mucose e alle vie respiratorie) e tali manifestazioni possono manifestarsi anche senza il contatto con il corpo dei bruchi (i peli urticanti possono staccarsi ed essere trasportati dal vento)».

Entro il mese di marzo bisogna quindi ispezionare gli alberi sulle proprietà private su tutte le specie di conifere, in particolare pino silvestre, pino nero, pino marittimo, pino domestico e varie specie di cedro, senza escludere le altre specie di conifere potenzialmente aggredibili dal parassita. Esistono mezzi complementari all’intervento meccanico ( il taglio dei rami), come il posizionamento di trappole a feromoni per la cattura massale dei maschi. Esistono anche delle trappole adesive da apporre (a partire dal mese di febbraio) lungo la circonferenza del tronco per catturare le larve. È assolutamente vietato conferire i resti nella piattaforma ecologica comunale. Chi sgarra è soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 25 euro fino a un massimo di 500 euro.

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