Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 18 Luglio 2017
Animali selvatici , lo scorso anno danni
per 320mila euro
I dati del 2016: la Provincia risarcirà 125mila euro. Complessivamente presentate 206 richieste. I maggiori problemi registrati nei meleti del Tiranese.
Si fermano a 320mila euro i danni riconosciuti da perizia tecnica, arrecati nel 2016 alle colture della provincia di Sondrio dalla fauna selvatica e inselvatichita. Una cifra che diminuisce di 66mila euro rispetto all’anno precedente, come diminuisce il totale da erogare da parte della Provincia che arriva complessivamente a 125.564 euro.
Le domande pervenute lo scorso anno al servizio caccia pesca e strutture agrarie da parte dei proprietari e conduttori di terreni coltivati sono state in totale 206 (224 furono quelle del 2015) per la richiesta di rifusione dei danni causati dalla fauna a colture agrarie. Si tratta nel dettaglio di una richiesta dal comprensorio di Chiavenna, 12 dal comprensorio di Morbegno, 65 da quello di Sondrio, 121 dal comprensorio di Tirano e 7 dall’Alta Valtellina. Per ogni richiesta è stato effettuato l’accertamento in sito dai tecnici incaricati e sono stati stilati i verbali di sopralluogo e le proposte di indennizzo per ogni singola domanda. Sono state applicate le decurtazioni per 42mila euro sul danno indennizzabile, previste dal regolamento provinciale per l’indennizzo danni da selvatici e che riguardano la mancata iscrizione all’Inps, la mancata iscrizione al registro imprese della camera di commercio, l’estraneità alle zone a vocazione agricola tipica dei luoghi.
Nel dettaglio, per l’anno 2016 sul totale di danni per 320mila euro ci sono 1.100 euro su Chiavenna, 16.940 su Morbegno, 122mila su Sondrio, 171.930 su Tirano e 8.100 sull’Alta Valle. La disponibilità di bilancio da parte della Provincia è stata di 120mila euro che ha consentito una percentuale di indennizzo pari al 43% del danno arrecato. A questa cifra va aggiunta la somma di 30 euro che gli agricoltori devono versare per ogni denuncia di danno e richiesta di indennizzo, che rappresenta le spese di istruttoria e sopralluogo e che viene restituita all’interessato solo se viene accertato un danno superiore alla stessa cifra. Secondo il regolamento vigente, il danno deve essere denunciato entro dieci giorni dal suo verificarsi e almeno una settimana prima della data prevista per il raccolto. Per i comprensori di Chiavenna e Morbegno la maggior parte delle richieste di indennizzo riguardano i danni da cervo (8 su 13 domande) su colture quali mais, vite, melo, specie orticole speciali. In Bassa Valle sono due le richieste per danni da cinghiale su prato e mais e tre da ghiandaie su piante da frutto. Dal comprensorio di Sondrio provengono 65 domande, delle quali 43 riguardano danni da uccelli su vite, melo, mais e mirtillo.
Le domande rimanenti sono da imputare a ungulati, in un caso a cinghiali e un due casi a corvi. Il maggior numero di danni, stando alle denunce, si è registrato nel tiranese dove i principali colpevoli risultano essere gli uccelli (ghiandaie, passeracei, storni) che attaccano il melo. Meno di una ventina le denunce legate a incursioni da parte di ungulati, principalmente nei prati e in un caso nel grano saraceno a Teglio. Delle sette domande provenienti dall’Alta Valle, cinque si concentrano sul territorio di Livigno dove le marmotte hanno causato danni ai prati per 5.700 euro. Ancora sui prati, ma per colpa dei cervi, sono stati periziati danni a due proprietari di Sondalo per complessivi 2.400 euro.
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