Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 05 Aprile 2018
Anestesista spostato, il comitato attacca
L’impegno dei sindaci
Morbegno, ancora polemiche sulle scelte per l’ospedale. «Sicurezza dei pazienti in pericolo con questa scelta». «Avevamo già scritto all’Asst, faremo un incontro».
Da una parte il comitato “Salviamo la nostra sanità” che chiede di considerare alternative rispetto alle novità introdotte dal primo aprile sulla presenza dell’anestesista a Morbegno, dall’altra i sindaci della cabina di monitoraggio che avevano già chiesto all’Asst di spiegare le motivazioni della scelta.
A margine - ma non troppo - un attacco del comitato al sindaco di Morbegno Andrea Ruggeri che fa raccogliere la solidarietà della giunta e dei sindaci presenti nella cabina di monitoraggio. Nella lettera al direttore generale Asst, all’assessore regionale, al prefetto e al sindaco di Morbegno, il comitato fa riferimento all’ordine di servizio emanato il 29 marzo dal direttore del dipartimento di emergenza di alta specialità urgenza e accettazione dell’Asst, Enrico Beretta, e parla di «manifesto stato di pericolo per la sicurezza dei pazienti e degli operatori afferenti il punto di primo intervento o degenti nel presidio ospedaliero di Morbegno che da tale provvedimento deriva, non fosse altro che per il brevissimo lasso di tempo tra la sua adozione e la sua decorrenza». Il comitato dice di raccogliere «l’allarme che la notizia ha suscitato» e fa riferimento alle 23 amministrazioni comunali sulle 25 del Morbegnese che hanno formalmente deliberato indicando tra i punti irrinunciabili anche la permanenza della figura del rianimatore presso Ppi e Pot di Morbegno come confermato, e assicurato fin qui dalla direzione strategia aziendale Asst ValtLario». Le richieste del comitato riguardano «quale provvedimento straordinario e urgente la sospensione per 48 ore dell’esecutività dell’ordine di servizio» o in alternativa «a garanzia della sicurezza dei pazienti del Ppi, degenti e operatori del Pot, lo spostamento – contestuale all’attuazione del provvedimento – dell’auto medica dalla postazione di Nuova Olonio al presidio ospedaliero di Morbegno».
A scatenare la reazione del sindaco Ruggeri (affidata a una nota che pubblichiamo sotto), la solidarietà della giunta e dei sindaci di Ardenno e Talamona, componenti la cabina di monitoraggio sull’ospedale, che hanno giudicato ingiustificato l’attacco a Ruggeri, il passaggio in cui il comitato scrive testualmente: «Il primo cittadino di Morbegno, sul quale maggiormente ricadono gli effetti sopra segnalati, tempestivamente aggiornato, potrebbe essere stato indotto a una loro sottovalutazione stante il rapporto amicale e di parentela che intrattiene con il dirigente dottor Beretta».
Sulla questione strettamente legata alla sanità locale, due giorni prima della lettera del comitato sono stati i sindaci Laura Bonat, Fabrizio Trivella e Andrea Ruggeri a scrivere all’Asst caldeggiando un chiarimento ulteriore riguardo al trasferimento dell’anestesista del Ppi di Morbegno e all’arrivo di una nuova figura medica con esperienza specifica completamente dedicata a Morbegno. Chiedendo all’Asst un urgente intervento di comunicazione per «riportare con la massima professionalità e sensibilità le motivazioni della scelta riorganizzativa», i sindaci parlano nella lettera della «valutazione di tale scelta derivante da considerazioni e valutazioni presentateci da Beretta». I sindaci annunciano anche l’intenzione di convocare al più presto un incontro informativo che coinvolga tutti i 25 sindaci del mandamento per aggiornare sugli sviluppi del lavoro della cabina di monitoraggio in questo anno.
Ecco il testo diffuso dal primo cittadino
Ricevuto il comunicato stampa del Comitato Salviamo la nostra sanità, mi trovo nell’imbarazzo di dover rispondere ad insinuazioni che poco bene fanno a ciascuno di noi. A seguito dell’incontro di lunedì scorso tra ASST, il Direttore di Emergenza ed Urgenza, AREU ed i Sindaci di Morbegno, Talamona ed Ardenno, nel quale venivano illustrate e motivate alcune scelte riorganizzative verso il POT di Morbegno, giovedì scorso, durante i lavori di Giunta, venivo informato delle perplessità del Comitato popolare, il quale rifiutava categoricamente la soppressione della figura dell’anestesista che, in pianta stabile, aveva prestato servizio nel POT, h24, dall’anno scorso.
Per tale ragione inviavo prontamente, peraltro interrompendo i lavori di Giunta, lettera ad ASST nella quale invitavo ad esporre con chiarezza e puntualità i motivi di tale scelta, in modo tale da fornire massima chiarezza e divulgazione di tali scelte al pubblico.
Per mio dovere ricordo che la lettera inviata ad ASST sopra citata veniva condivisa dai colleghi Sindaci, in qualità di membri della cabina di monitoraggio istituita da Regione Lombardia. Venerdì mattina mi recavo in ufficio e, mentre lavoravo ad alcune questioni urgenti, mi trovavo nel dovere di ricevere i rappresentanti del Comitato che, senza alcun preavviso, mi raggiungevano in Comune. Nel corso dell’incontro, fornivo al Comitato le spiegazioni in mio possesso, i contenuti della lettera dei Sindaci inviata ai vertici aziendali.
Ulteriormente, nel corso della discussione, peraltro cordiale e costruttiva, indicavo la volontà di riunire i Sindaci del mandamento per discutere di queste trasformazioni e per valutare la richiesta di incontro con i vertici della neo Giunta regionale per affrontare le tematiche della riorganizzazione. Leggere i contenuti del citato comunicato questa mattina è stato molto amaro.
Non credo che sia corretto, educato e civile porre la mia figura in una luce così fosca, quasi che il sottoscritto sia un povero “fesso” o una persona superficiale. Non è questo il modo in cui si può dialogare. Non con il sottoscritto. Citare la parentela tra me ed il dott. Beretta è un atto di così basso profilo che non posso tacere il mio disappunto. La scelta di riorganizzazione non è passata dal rapporto amicale e di parentela che intercorre tra me e il dott. Beretta, ma da decisioni assunte dai soggetti preposti per legge alla materia sanitaria e socio-sanitaria, comunicate al tavolo di lavoro istituzionale al quale partecipo insieme a due colleghi Sindaci.
Di questo mio profondo disappunto ho già informato i Sindaci Trivella e Bonat ed i capigruppo consigliari, Mezzera, Ronconi e Bottà, i quali – e li ringrazio – mi esprimono la loro solidarietà. Sulla questione POT, inficiare il mio impegno assiduo dal giorno del mio insediamento, è un atto grave verso di me e verso la carica che ricopro per volontà dei miei Cittadini. Tanto premesso, ritenendomi altamente diffamato, valuterò in queste ore di interessare le autorità competenti di quanto pubblicamente riportato dal comunicato in oggetto.
Andrea Ruggeri
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