Cronaca / Morbegno e bassa valle
Domenica 27 Marzo 2016
Anche l’Anticorruzione bacchetta l’Anas: «Cantiere ceduto in maniera irregolare»
Dopo la Guardia di Finanza e la Procura di Roma, anche il Garante per l’Anticorruzione sottolinea l’irregolarità della cessione del cantiere della tangenziale di Morbegno dalla siciliana Tecnis alla valtellinese Cossi, estranea all’inchiesta.
Dopo la Guardia di Finanza e la Procura di Roma, anche il Garante per l’Anticorruzione sottolinea l’irregolarità della cessione del cantiere della tangenziale di Morbegno dalla siciliana Tecnis alla valtellinese Cossi. Va sottolineato, una volta di più, che nel fascicolo dell’inchiesta denominata “Dama nera” non c’è alcun passaggio che riguardi l’impresa Cossi che gestisce il cantiere.
Le irregolarità, sempre secondo gli inquirenti, riguardano i rapporti tra Tecnis e Anas, mentre la Cossi, che sta realizzando la tangenziale, risulta al di fuori di ogni sospetto.
Secondo quanto accertato dalla Gdf, la Tecnis voleva cedere il cantiere, insomma. Per farlo aveva intenzione di cedere un ramo d’azienda ai sondriesi. Serviva però il benestare dell’appaltante: l’Anas, appunto. Ma l’ok dell’ente strade non arrivava.
Le tangenti pagate dai titolari della Tecnis ai vertici dell’ente strade sarebbero servite proprio a velocizzare questa pratica, dopo un tiramolla di mesi. Tutto questo risale alla scorsa primavera.
Nei giorni scorsi la pratica è finita all’attenzione anche dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Nella delibera firmata dal presidente Raffaele Cantone si legge, tra l’altro, che il contratto con il quale la Tecnis ha ceduto il cantiere morbegnese avrebbe ben poco della cessione di ramo di azienda, risolvendosi di fatto in una cessione di contratto di appalto.
Un’operazione fittizia che, secondo Cantone, sarebbe stata effettuata al solo scopo di dribblare le norme sull’affidamento delle opere pubbliche. È chiaro, sottolinea l’Autorità, che situazioni come questa rischiano di compromettere il regolare avanzamento delle opere, con un possibile aumento dei costi difficile da sostenere. Se questo rischio, in concreto, non sembra sussistere per i lavori valtellinesi, che procedono secondo i tempi stabiliti, resta l’evidenza della scarsa vigilanza dimostrata dai vertici dell’Anas: «Se da un lato l’offerta formulata da Tecnis, risultata anomala. è stata sottoposta a verifica di congruità con esito positivo, di contro le nuove condizioni economiche che si vengono a determinare per la società Cossi non sono state sottoposte da parte della stazione appaltante ad alcuna verifica circa la sostenibilità economica». Almeno a livello teorico, quindi, «questo potrebbe rappresentare un grave vulnus per un regolare svolgimento delle prestazioni contrattuali».
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