Cronaca / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 27 Giugno 2018
Albaredo, gli animalisti si mobilitano per Lea e Bobo
Dall’Enpa alla Leidaa offerte di appoggio legale ai proprietari dei due cani arsi vivi nel loro recinto.
L’Enpa nazionale attiva il proprio ufficio legale affinché assuma ogni opportuna iniziativa, a partire da una denuncia contro ignoti per l’incendio doloso che è costato la vita a due cani ad Albaredo. I fatti, che hanno avuto grande eco per l’efferatezza del gesto commesso, risalgono alle prime ore di domenica - fra le 3 e le 5 del mattino - quando ignoti hanno appiccato un incendio al box in legno che custodiva i due animali a 200 metri dall’abitato di Albaredo. Il ritrovamento da parte dei proprietari, avvisati da chi ha visto il box ormai distrutto dalle fiamme, è avvenuto intorno alle 7 di mattina.
«Chiunque sia in possesso di informazioni utili alle indagini sull’uccisione dei due cani bruciati vivi ad Albaredo - scrive l’Enpa - ne dia notizia, anche in forma anonima, ai carabinieri e alla Guardie Zoofile dell’Enpa di Sondrio che stanno indagando sul terribile crimine compiuto nella notte tra sabato 24 e domenica 25 giugno». È questo l’appello lanciato dall’Ente nazionale protezione animali a seguito del rogo in cui sono stati arsi vivi, all’interno del loro box, i cani Bobo e Lea. Il gesto potrebbe essere la folle reazione al disturbo arrecato dal loro abbaiare. Il fatto è avvenuto a pochi giorni dalla Giornata contro l’abbandono promossa dall’Enpa in tutta Italia questi sabato e domenica e dedicata quest’anno proprio alla denuncia e alle testimonianze contro i crimini a danno degli animali. «Bobo e Lea - prosegue Enpa - sono morti rannicchiati l’uno vicino all’altra mentre il loro box bruciava, senza alcuna possibilità di salvezza. Chiunque ne sia responsabile, denota una crudeltà che, come tale va punita, senza alcuna attenuante». L’Enpa auspica che vi sia un intervento normativo per inasprirne quanto prima il regime sanzionatorio.
Anche la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, che ha preso contatto con i proprietari dei cani uccisi per offrire aiuto, presenterà denuncia contro ignoti e, qualora siano individuati i colpevoli, o il colpevole, chiederà di costituirsi parte civile. Lo sostiene Katya Grandi, responsabile di Leidaa per la provincia di Sondrio: «Non è la prima volta - aggiunge - che si verificano nella nostra provincia casi di efferata violenza contro gli animali. Basti ricordare i numerosi cani uccisi a fucilate da cacciatori o bracconieri, Aro ammazzato a colpi di forcone, il pastore tedesco impiccato in Bassa Valle, e potrei continuare. Sono episodi che devono destare in tutti allarme e preoccupazione. Dinanzi all’atrocità del gesto commesso ad Albaredo, c’è da sperare innanzitutto che parli chi sa o ha visto o che le forze dell’ordine riescano a rintracciare il o i responsabili. Sarebbe assurdo se rimanesse impunito un atto così crudele, benché le sanzioni attualmente previste dal codice siano del tutto inadeguate».
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