A Mantello l’ultimo saluto a Carlo Maletta, morto sul lavoro

La lettera dei figli: «Carissimo papà, vogliamo ricordarti per la persona che eri, buona, gentile, generosa, sempre sorridente e disponibile ad aiutare tutti. Il nostro vero supereroe»

Ultimo saluto struggente quello che Mantello ha riservato a Carlo Maletta, oggi pomeriggio. Una folla commossa e affranta dal dolore ha partecipato al funerale del geometra 56enne che ha perso tragicamente la vita martedì scorso in un cantiere ferroviario a Meina, in provincia di Novara. Il rito funebre si è svolto nella chiesa parrocchiale dei Santi Marco, Colombano e Gregorio di Mantello, paese in cui Maletta era nato.

Tre comunità valtellinesi si sono strette nel dolore: quella di Cercino, paese in cui il geometra viveva, quella di Mantello, luogo in cui Maletta era nato, e quella di Piantedo, dove era nata e lavora sua moglie, Ebe Acquistapace. La chiesa era completamente piena e all’esterno si è radunata una folla. La moglie Ebe e la figlia Carlotta di 21 anni sono scoppiate in un pianto a dirotto quando la bara di Carlo è stata portata fuori dalla chiesa per essere poi messa nel carro funebre. Maletta lascia anche i due figli Alberto ed Enrico, rispettivamente di 19 e 13 anni.

La cerimonia è stata celebrata da don Jesu Arokia Doss, sacerdote guanelliano, collaboratore della Comunità Pastorale dei Cech, che ha sostituito per l’occasione don Donato Giacomelli, ormai prossimo al trasferimento come collaboratore presso la Comunità pastorale della Valfurva, che in questi giorni si trova in Mozambico ad accompagnare don Angelo Innocenti nella missione diocesana.

Un’atmosfera surreale quella che si respirava nel piccolo Comune della Costiera dei Cech. Erano presenti parenti, colleghi, persone che lo conoscevano e tantissimi amici. All’uscita del feretro toccante ed emozionante il momento in cui sono partite le note di “Il minatore di frontale” di Davide Van De Sfroos, canzone tanto amata da Carlo.

Durante la celebrazione è stata letta la commovente lettera dei figli dedicata al loro papà: «Carissimo papà, lo sconforto e il dolore in questo momento riempiono i nostri cuori. Vogliamo però ricordarti per la persona che eri, buona, gentile, generosa, sempre sorridente e disponibile ad aiutare tutti. Il nostro vero supereroe. Facevi tutto per noi, l’hai sempre fatto sembrare facile. Ogni cosa fatta da te sembrava facile, ogni problema con te si poteva risolvere, sapevi sempre cosa dire, cosa fare e come fare. Ci hai insegnato il bene, senza tante parole ma con tantissime dimostrazioni. Sei e sarai sempre la persona che ammiriamo di più, sono poche le persone come te, e noi abbiamo avuto la fortuna di averti come papà. Sappiamo che riusciremo a farci forza, anche in questo immenso dolore insopportabile, perché questo è quello che ci hai insegnato tu. Non ci arrenderemo e lo faremo per te, per continuare a renderti orgoglioso, perché te lo meriti anche se niente al mondo potrà mai ripagare tutto quello che hai sempre fatto per noi. Anche per questo ringraziamo il Signore, per averci donato un super papà. Siamo certi che dal cielo ci guardi, ci proteggerai, per salvarci dalle fatiche della vita, come quando ci tenevi in braccio e ci sentivamo tutti protetti».

Mantello, l'ultimo saluto a Carlo Maletta

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