Società e Costume
Lunedì 19 Luglio 2010
Mediterraneo caldo:
sempre più meduse
In questi giorni nell'alto Tirreno, tra Liguria e Toscana dove la situazione è più allarmante, se ne vedono tantissime. Alcune sono innocue, ma altre sono molto urticanti
ROMA - Il Mediterrameo sta diventando un mare "tropicale". E così da sette anni continuano ad aumentare le meduse. Tanto che in questi giorni nell'alto Tirreno, tra Liguria e Toscana dove la situazione è più allarmante, se ne vedono sciami affacciarsi fino a riva. Le ripercussioni di questa invasione si avvertono sulla pesca, sul turismo e sulla salute.
Anche se le meduse stanno bene con qualsiasi temperatura dell'acqua in virtù della "tropicalizzazione del mar Mediterraneo" le meduse si moltiplicano facilmente.
L'espansione delle meduse trova, però, anche un'ipotesi di correlazione nella diminuzione dei pesci, sia per la sovrapesca che per la perdita di spazio ecologico che, invece, le meduse, in quanto predatori e competitori, riescono a guadagnare. In Italia l'sos si concentra su enormi sciami di Velella avvistati nel mar Ligure, preso di mira per un gioco dovuto alle correnti marine, dove hanno colorato la battigia di blu dopo lo spiaggiamento "tipico" di maggio-giugno. La loro presenza indica un ambiente in buone condizioni. Più giù, nel Tirreno centrale, sono comparsi mucchi "in grandi quantità" di Pelagia, la medusa più urticante del Mediterraneo, mentre dalle coste adriatiche arrivano segnalazioni di grandissime quantità di Aurelia, innocua.
In queste settimane è stata poi segnalata la "caravella portoghese", la
Physalia, che non è una medusa ma un sifonoforo galleggiante molto urticante e dalle punture dolorosissime. Ma che fare se si dovesse esser punti da una medusa urticante? Valgono i rimedi istantanei come "spargere sabbia bollente sulla puntura e rimuovere i tentacoli con una carta di credito, usandola come fosse un rasoio".
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