Falsi prodotti bio:
scoperta maxi truffa

Scoperto dalla Guardia di finanza un giro di immissione sui mercati in questi anni di 7 milioni di quintali, pari a un valore di oltre 220 milioni di euro. Il mercato del biologico in Italia ha un giro d'affari annuo di tre miliardi di euro

VERONA - Una fila di tir carichi di 7 milioni di quintali di prodotti alimentari con la falsa etichetta "biologico" lunga oltre 500 chilometri, la distanza tra Verona e Roma: è l'immagine della maxi frode alimentare messa in atto dal 2007 scoperta dalla Guardia di Finanza scaligera e che ha portato in questi anni tutta questa merce sul mercato e in carcere ieri sette persone per associazione per delinquere, frode e falso.
Le fiamme gialle hanno messo le mani su un meccanismo che ruotava attorno ad aziende a tutti gli effetti produttrici di prodotti biologici ma che, grazie alla compiacenza di funzionari e dipendenti di organismi deputati a certificare come biologica la produzione e la provenienza dei prodotti agricoli, non avevano remore a trasformare frumento, farine, frutta fresca e altro coltivati normalmente o destinati ad altro tipo di alimentazione in "autentico biologico". Il tutto, con guadagni che quadruplicavano.
L'operazione, curiosamente denominata "Gatto con gli stivali", coordinata dalla procura della Repubblica di Verona ha portato al sequestro materiale di 2.500 tonnellate di prodotti agro-alimentari, ma sulla carta è stato ricostruito un giro di immissione sui mercati in questi anni di 7 milioni di quintali, pari a un valore di oltre 220 milioni di euro. Il mercato del biologico in Italia, secondo una stima fornita dagli investigatori, ha un giro d'affari annuo di tre miliardi di euro e in Europa di 17 miliardi. Secondo la Coldiretti, un italiano su due compra bio. Complessivamente, le indagini hanno riguardato una quarantina di imprese, tutte operanti nel settore della produzione e commercializzazione di cereali e frutta fresca, anche in Lombardia.

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