Consiglio veneto: tre mozioni per stoppare discariche di amianto


(Arv) Venezia 9 lug. 2024 -     Rivedere l’iter amministrativo con cui la Regione Veneto ha aggiornato nel 2022 il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali, là dove si prevede la possibilità di deroga per impianti di trattamento rifiuti che contengono amianto. Lo ha chiesto il Consiglio regionale del Veneto, votando in modo diversificato tre mozioni (presentate rispettivamente dai consiglieri veronesi Stefano Valdegamberi del misto, Annamaria Bigon del Pd e Tomas Piccinini di Veneta Autonomia) che riguardano le discariche di amianto nel territorio comunale di Villafranca Veronese (a Caluri) e di Valeggio sul Mincio (Cà Baldassarre). Il Consiglio ha respinto la mozione dem n. 509 firmata da Bigon e da Andrea Zanoni, che chiedeva l’aggiornamento complessivo del piano rifiuti e la revisione, da parte della Giunta regionale, delle deroghe in materia di rifiuti pericolosi contenenti amianto al fine di tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente. Ha approvato, invece, con voto unanime, le due mozioni di merito sulle due discariche veronesi: la mozione n. 533 a firma Valdegamberi, Filippo Rigo e altri, dal titolo “Aggiornamento del piano rifiuti: la giunta intervenga in autotutela mediante annullamento, ovvero in subordine mediante approvazione di variante, al fine di eliminare la deroga introdotta con dgr n. 988/22 all’art. 15 comma 4 del piano regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali”, e quella presentata da Piccinini e sottoscritta da Alberto Bozza e Arturo Lorenzoni (n. 549) che impegna la Giunta regionale del Veneto a verificare l’inesistenza di un vincolo pianificatorio ostativo per l’autorizzazione del progetto per la realizzazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti contenente amianto nel comune di Valeggio sul Mincio (Vr), località Ca’ Baldassarre”.
I documenti di impegno politico si fanno interpreti delle preoccupazioni degli abitanti e delle amministrazioni delle due aree veronesi interessate per il fatto che gli impianti di stoccaggio dei rifiuti pericolosi sorgano sopra una falda acquifera cruciale per l'approvvigionamento idrico di diversi territori circostanti. Con il voto consiliare l’assemblea legislativa del Veneto chiede di verificare la sussistenza di impatti significativi negativi delle deroghe previste per i due impianti di stoccaccio in questione e a considerare l’eventuale coerenza del piano regionale rifiuti con la valutazione ambientale strategica che vieta le discariche di amianto nelle zone di pianura e di ricarica degli acquiferi.
Nel corso del dibattito i consiglieri di opposizione hanno stigmatizzato l’assenza dall’aula dell’assessore di comparto Gianpaolo Bottacin e l’impossibilità quindi di un confronto con le ragioni dell’esecutivo.

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