«Secondo me i privilegiati sono quelli che sia nel senso creativo, sia nel senso conoscitivo hanno a che fare con l’arte» (Alberto Moravia).
Lo status di privilegiato, quello di artista ha a che fare con l’arte pura. Esiste anche l’altro lato del privilegio quello che coniuga arte e artigianato, legame che definisce le affinità elettive tra lo scrittore e il cinema, arte e artigianato, appunto. Andrè Bazin in “Che cosa è il cinema?” si poneva l’esiziale domanda: esiste il cinema puro?, e - nella risposta - sottolineava la giovane età del grande schermo rispetto alla letteratura, musica, drammaturgia delineando come tra esse non ci fosse alcuna concorrenza ma solo una naturale evoluzione del linguaggio. La penna e la macchina da presa (più in generale lo specifico filmico) si completano l’un l’altra.
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