Cronaca / Merate e Casatese
Lunedì 24 Agosto 2020
«L’importante è proteggere gli anziani»
Coronavirus Galbiati, sindaco e medico: «I contagi stanno aumentando, anche se non vediamo casi gravi». «Bisogna stare attenti anche in casa se ci sono parenti e conoscenti con patologie pregresse o età avanzata»
«Sicuramente – spiega - nelle ultime tre settimane si è assistito a un trend in deciso aumento delle positività ai tamponi. Questo è accaduto a seguito della fine del lockdown e con la ripresa della socialità che sicuramente ha portato a una diffusione maggiore dell’infezione. L’impressione, per il momento, è che ancora questo non si stia traducendo in un aumento dei casi gravi di malattia. Infatti, non stiamo ancora assistendo a una ripresa del numero di malati che necessitano di ricovero, di assistenza ventilatoria o di essere portati in terapia intensiva. Non si registra ancora la ripresa delle malattie con interessamento polmonare grave, che avevano contraddistinto nella fase precedente le persone contagiate in età più avanzata».
Il quadro
Questo non significa che si debbano sottovalutare i contagi che vengono individuati: «L’aumento della diffusione è preoccupante e deve portare tutti a riflettere sulla necessità di essere prudenti e sull’importanza del rispetto delle norme di igiene che abbiamo appreso in questi mesi. Il dato positivo è che rispetto a questa diffusione, non si sta notando una ripresa delle patologie respiratorie come era avvenuto a marzo e aprile. Questo potrebbe tornate ad accadere in autunno, soprattutto se dovesse cambiare anche la distribuzione demografica della diffusione».
Tracciare i positivi
Infatti a caratterizzare il momento che stiamo vivendo è l’abbassamento dell’età media dei contagiati rispetto a questa primavera: «Oggi – continua Galbiati - assistiamo a un maggior contagio nell’età giovanile, sostanzialmente sotto i 40 anni. I giovani in questa fase, dato che è estate, sono i più esposti, fra le vacanze e la ripresa della socialità. Infatti, si notano focolai legati alle provenienza da luoghi di villeggiatura dove c’è una maggiore commistione tra le persone. Non bisogna pensare che l’emergenza sia finita. È importante che ci sia un tracciamento di tutte queste positiva e che vengono isolate dal contesto lavorativo e dal contesto comunitario perché non ci sia un passaggio dei virus dall’età giovanile a quella più avanzata».
Fare attenzione
Serve il massimo rigore per evitare che il virus torni a circolare tra gli anziani: «Non c’è nessuna evidenza a oggi che il virus sia meno aggressivo. Il fatto che colpisca di più i giovani fa sì che la malattia abbia forme meno gravi rispetto a quando infettava le persone più anziane. Bisogna stare molto attenti, è una fase molto pericolosa e rischiosa perché nessuno può dire cosa accadrebbe se fossero nuovamente coinvolte, come avvenuto nei mesi scorsi, altre fasce di età». Il rischio di contagio è presente anche all’interno delle famiglie: «Bisogna stare attenti anche in casa – conclude Galbiati – per proteggere parenti e conoscenti con patologie pregresse o età avanzata. È questo l’elemento di trasmissione a cui dover dare maggiore attenzione in questo periodo».
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