
Cronaca / Lecco città
Sabato 06 Febbraio 2021
Vaccini, subito gli insegnanti
E precedenza ad anziani e fragili
Priorità ai cittadini affetti da alcune patologie - Si va dai tumori all’obesità, complessivamente sono 15 - Dosi in anticipo al mondo della scuola. Dove? Non si sa
Completate queste categorie, chi avrà priorità? Il piano elaborato dal Governo prevede che si procederà con valutazioni sia sullo stato di salute che in base all’età. Dopo gli over 80 toccherà quindi alle persone estremamente vulnerabili (anziane e con patologie) a cui seguiranno prima la fascia di anziani tra i 75 e i 79 anni e, a seguire, tra i 70 e i 74 anni. In tutti questi casi verranno somministrati i vaccini Pfizer e Moderna, gli unici finora disponibili (in provincia di Como è stato somministrato solo il preparato Pfizer-Biontech).
La campagna prevede che a questo punto vengano protette dal Covid le “persone vulnerabili under 70”, che avranno quindi priorità su tutte le altre fasce di popolazione non ancora vaccinate.
Ma chi avrà diritto ad ottenere prima il preparato, a prescindere dall’età? A fare la differenza sono le patologie di ciascuno che, in caso di infezione da Covid, aggraverebbero le condizioni del paziente rispetto a un decorso della malattia gestibile a casa di persone mediamente sane.
In questo speciale elenco sono quindi inseriti coloro che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (ma anche asma, fibrosi polmonare, insufficienza respiratoria), malattie cardiocircolatorie, neurologiche, diabete, fibrosi cistica.
E ancora Hiv, insufficienza renale, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni, malattie epatiche, cerebrovascolari, patologie oncologiche e talassemiche, sindrome di down, grave obesità. Anche coloro che hanno subìto un trapianto rientrano in questa speciale categoria di persone da proteggere prioritariamente.
Una volta completate le somministrazioni a tutti questi gruppi di persone, si riprenderà a seguire la fascia di età e, quindi, con la tranche che va dai 60 ai 69 anni, seguita dalle persone non a rischio tra i 55 e i 59 anni. Via via sarà poi vaccinato tutto il resto della popolazione.
Capitolo a parte è quello di coloro che svolgono servizi essenziali che verranno vaccinati in parallelo ai più anziani e a rischio. Il motivo? Proteggere loro significa continuare a garantire i servizi e a ridurre i contagi anche tra le persone con cui si relazionano quotidianamente.
Per coloro che hanno meno di 55 anni verrà utilizzato il vaccino AstraZeneca. Il farmaco richiede modalità di conservazione molto meno complicate in termini di temperatura di stoccaggio e trasporto. A livello nazionale dovrebbe essere disponibile a partire dalla prossima settimana, stando agli annunci già da martedì. I primi a riceverlo saranno i lavoratori della scuola (personale docente e non docente con meno di 55 anni), forze dell’ordine, polizia penitenziaria, personale carcerario e detenuti, operatori di luoghi di comunità civili e religiosi e altri servizi essenziali (trasporto pubblico e Regione Lombardia ha chiesto al Governo di includere anche i tassisti). Al momento, però, non sono state comunicate le modalità di somministrazione né i luoghi e nemmeno sono state avviate le prenotazioni. G. Ron.
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