Papà Domenico: «Massimo continua a sorprendermi»

Intervista Il padre di Massimo Riella non sapeva più nulla del figlio, lo pensava ancora tra le montagne: il Petit non aveva più fiducia né in lui né negli altri parenti. «Temo un gesto estremo in carcere» confessa Domenico

Massimo Riella si trovava in Montenegro, intenzionato probabilmente ad andare in Sud America una volta entrato in possesso di un passaporto falso. Nei Balcani pare avesse ripreso ad usare con disinvoltura un telefono e proprio le sue telefonate hanno agevolato la cattura.

Ma i parenti assicurano che non lo sentivano da parecchio ed erano addirittura convinti che si trovasse ancora sulle sue montagne o non molto lontano. L’ha detto la figlia Silvia e lo ribadisce anche il padre Domenico : «Ho sentito al Tg3 l’altra della sua cattura in Montenegro – dice l’anziano uomo, che continua a risiedere a Brenzio – Non mi stupisco più di nulla davanti a mio figlio. Di lui non ho più saputo niente dal giorno in cui l’agente penitenziario che avevo accompagnato nel bosco gli aveva esploso contro più colpi di pistola alla schiena, ferendolo. In un primo momento pensavo fosse addirittura morto, poi ho avuto invece le prove che era riuscito a curarsi da solo la ferita, ma non ho più avuto contatti con lui».

© RIPRODUZIONE RISERVATA