Imprese e Lavoro
Domenica 16 Marzo 2025
Dazi, terremoto di sistema «italia fragile e più esposta»
L’economista Luciano Canova indica nella polverizzazione delle imprese il principale fattore di svantaggio «Il protezionismo è antistorico. Ma questo è il momento in cui i limiti della nostra economia vengono alla luce»
L’atteso profondo cambiamento politico inaugurato dalla nuova presidenza Usa e l’annuncio dell’aumento dei dazi doganali provoca forti tensione sui mercati. Ma Luciano Canova, divulgatore di economia, avverte: nella guerra commerciale non vince nessuno.
Perché?
Alzare dazi, erigere barriere può sembrare un attacco furbo ai concorrenti stranieri, ma presto presenta il conto anche nel Paese che prende questa iniziativa: aumentano i prezzi, i costi vanno alle stelle per i consumatori e per le imprese che importano materiali. I posti di lavoro sono a rischio quando le esportazioni calano e ovviamente gli altri Paesi reagiscono con altrettante tariffe. Si crea un circolo vizioso che rischia di trasformarsi in un domino pericoloso. Non è la prima volta che accade. Negli anni ’30, in piena grande depressione, molti Paesi alzarono muri doganali per proteggersi. Il risultato fu che il commercio mondiale crollò, la crisi economica peggiorò e le tensioni tra nazioni si acuirono. Tutto questo contribuì a spingere il mondo verso un conflitto mondiale. La storia quindi insegna quanto può essere caro il prezzo del protezionismo estremo.
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