Ri-orientare all’autostima: «Ecco come mantenere la rotta»

La psicologa e orientatrice Silvia Bassanini sulla scelta della scuola, i Neet e l’incertezza delle professioni del futuro. Obiettivo: «Imparare a conoscersi». Fallimento scolastico: «Da lì inizia la dispersione». Lavoro: «Nuove esigenze»

La scuola deve in primo luogo costruire personalità e cultura. La chiave per un corretto orientamento di studi è aiutare i ragazzi a guardare a sé, ad acquisire maggiore consapevolezza delle proprie caratteristiche, attitudini e interessi e non indurli a scelte basate in partenza solo su quello che offre il mondo del lavoro, anche perché sappiamo benissimo che tante professioni che ci sono oggi saranno sostituite da altre che ancora non conosciamo», afferma Silvia Bassanini, psicologa, psicoterapeuta, orientatrice che lavora molto con gli adolescenti.

Guardare in primo luogo a sé prima ancora che alle opportunità di lavoro vale anche per chi sceglie scuole professionali?

Certamente. Dato che ci sono ragazzi con attitudini molto pratiche, anche nelle scuole professionali sarà necessario continuare a costruire quella parte di competenze culturali e trasversali come la capacità di comunicazione, di lavorare in gruppo, di conoscenza di sé per poter poi entrare nel mondo degli adulti con risorse importanti per il percorso lavorativo.

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