«Istruzione: superiamo i soliti schemi»

L’intervento Il manager Valerio Ricciardelli guarda all’evoluzione tecnologica per capire come cambierà il lavoro «Sulle competenze da formare teniamo presente che il 90% delle imprese italiane è di piccola dimensione»

L’articolo della scorsa settimana, con la proposta di attivare un osservatorio permanente all’Hannover Messe, per comprendere come “gira” il mondo del settore economico industriale e quindi quali competenze e professioni sono necessarie, così come di quale cultura generale e tecnica si dovrà fare carico l’istruzione tecnica, ha riscosso parecchio interesse tra i lettori.

Questo significa almeno due cose. La prima, che c’è un bisogno di fare chiarezza anche tra un pubblico attento, sul tema della filiera delle tre E spesso citate, che indicano l’economia legata alle professioni e alla loro occupabilità e all’istruzione tecnica che se ne deve occupare. La seconda, che per far chiarezza non sono sufficienti solo gli osservatori con persone qualificate, ma occorre sapere, dapprima, cosa osservare, con quali metodi, quali grammatiche, e comprendere come contestualizzare le osservazioni alla particolare realtà del nostro Paese, per poi farne un buon uso per affrontare le sfide che ci attengono.

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