
Ansa Tecnologia
Venerdì 04 Aprile 2025
Science lancia l'allerta, iniziata la fuga di cervelli dagli Usa
E' iniziata la
fuga di cervelli dagli Stati Uniti
dopo i
tagli
alla
ricerca
e alle
università
imposti dall'amministrazione Trump: a lanciare l'allerta è l'
editoriale
della rivista Science, che segnala come gli scienziati negli Usa stiamo ormai
cercando opportunità in altri Paesi
con un maggiore sostegno pubblico alla ricerca. E' il caso della
Germania
, dove una delle principali istituzioni nel campo della ricerca di base, la società
Max Planck
, ha visto aumentare le domande da parte di ricercatori Usa e di tutta risposta si sta attrezzando per ampliare i propri programmi in modo da accoglierli.
"Anche altri Paesi in Europa con ecosistemi di innovazione in rapida crescita, come il
Politecnico di Zurigo
e l'
Università di Oxford
, trarranno probabilmente vantaggio dallo spostamento di talenti di alto livello dagli Stati Uniti. Ciò sta
minando decenni di investimenti
nella ricerca statunitense", scrivono nell'editoriale Stefan Raff-Heinen e Fiona E. Murray della MIT Sloan School of Management.
"Gli attuali
tagli ai finanziamenti
non sono solo una questione accademica, ma una preoccupazione economica e di sicurezza nazionale", sottolineano gli esperti. "Senza un sostegno federale duraturo, il Paese rischia di
perdere
il suo
vantaggio tecnologico
, minacciando la competitività economica e la sicurezza nazionale".
Gli
Stati Uniti
, prosegue l'editoriale, "hanno costruito il loro
predominio tecnologico
investendo nel lungo periodo, in settori come
semiconduttori
,
tecnologia aerospaziale
e
vaccini a mRna
. Il governo, i filantropi e le università hanno finanziato le frontiere della conoscenza, seminando innovazioni nel campo del deep-tech. I capitali di rischio, le aziende e i clienti governativi hanno quindi guidato la crescita di queste imprese. La leadership statunitense ha anche posto il Paese in prima linea nello sviluppo di politiche e normative per le nuove tecnologie. Ora rischia di perdere un posto di rilievo anche a questo tavolo".
Raff-Heinen e Murray raccomandano quindi alle università americane di "adottare misure decisive ora,
diversificando le fonti di finanziamento
, rafforzando le
collaborazioni con il settore privato
e impegnandosi nel dialogo politico, per preservare l'ecosistema" che finora ha permesso lo sviluppo dell'innovazione.
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