Vannacci e scurati opposti ma uguali

In un libriccino giustamente celebre del grande storico dell’economia Carlo M. Cipolla si elencano le leggi fondamentali della stupidità umana.

Nel formidabile divertissement intellettuale, stampato in poche copie alla fine degli anni Settanta negli Stati Uniti come regalo di Natale per gli amici e poi pubblicato alla fine del decennio successivo con il titolo “Allegro, ma non troppo”, Cipolla divideva, con tanto di grafici, ascisse e ordinate, gli esseri umani in quattro categorie principali: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e gli stupidi. I primi compiono un’azione da cui ricavano una perdita per sé e un vantaggio per un altro, i secondi un vantaggio per entrambi, i terzi un vantaggio per sé e una perdita per un altro, i quarti una perdita per sé e pure l’altro.

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