Ridisegnare le comunità, «il ruolo degli spazi urbani»

Intervista a Charles Landry, che ha coniato il concetto di “creative city” sulle alleanze pubblico-privato per le città.:«Overtourism e assenza di piani di housing, fattori di crisi. Tutti devono vivere in posti piacevoli, non solo le élite»

La città come casa della comunità: così ha immaginato il futuro urbano Charles Landry, l’inventore del concetto di “creative city”, invitato in Italia dal Salone del Mobile per introdurre con un suo intervento la presentazione della ricerca Eco (Sistema) Design Milano. La sua idea di città ideale, identitaria e aperta al mondo, si può ridisegnare su ogni realtà, anche su Como che attraversa una fase di profonda trasformazione urbana.

Cosa costituisce l’identità di una città?

La sua cultura, è questo elemento irriducibile e irripetibile che conferisce a ogni città la sua identità più autentica. In questa logica immagino la città come la “casa” della sua comunità, che la pensa e la vive non come un posto nel mondo ma per il mondo, per il bene comune. Perché la città è fatta di tante cose: persone, attività, infrastrutture.

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