Chi non sente, almeno un po’, il bisogno di un nuovo Rinascimento (della cultura e delle arti) e anche di un nuovo Risorgimento (della civiltà e della libertà)? All’emergenza scatenata dal Covid-19 si può rispondere in due modi: o portando alle estreme conseguenza il consumismo sfrenato, cui troppi di noi hanno dedicato troppo tempo, energie e risorse negli ultimi quarant’anni, oppure rivedendo le priorità, cercando nuovi modi e creando nuovi modelli di vita. La prima strada è destinata a fallire, se non altro a causa della congiuntura negativa - ovviamente, tranne per i pochi “eletti” che riescono sempre a guadagnare dalle crisi collettive -, la seconda ha qualche possibilità di riuscita. Dipende da noi, dalla nostra capacità di imparare dal passato e di immaginare il futuro. Soprattutto, di trasformare i sogni in realtà.
In questo contesto, “Umanesimo lariano” - in edicola da domani fino al 25 gennaio con “La Provincia” di Como e di Lecco a 3,50 euro più il prezzo del giornale - può essere considerato (dai consumisti irriducibili) solo un libretto (conta quaranta pagine), oppure lo spunto per accelerare il ripensamento di noi individui e, soprattutto, noi comunità.
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