Prima è arrivata la fase uno ed eravamo tutti angosciati per il diffondersi del contagio e della malattia. Ora sta arrivando la fase due e siamo già tutti angosciati per il rischio che tornino il contagio e la malattia, che abbiamo appena sconfitto. Poi arriverà la fase tre e siamo già tutti angosciati per l’incombere certo e stracerto della depressione, della recessione e della disoccupazione. Ma poi, puntuale come la morte, arriverà la fase quattro, e siamo già tutti angosciati al pensiero delle migliaia e migliaia e migliaia di intellettuali di ogni genere e grado che si sentiranno in dovere di scrivere qualcosa di indimenticabile sulla vita ai tempi del coronavirus. E allora sì che saranno veramente cazzi. Altro che fase uno, due e tre.
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