Di lui ora conosciamo il nome, Gian Marco, ma da quel che abbiamo saputo possiamo immaginarcelo come un uomo buono, ligio al dovere, molto sensibile. Sappiamo che era vigile comunale a Palazzolo sull’Oglio, che aveva 44 anni e sappiamo purtroppo che ieri mattina alle 5,30 ha deciso di togliersi la vita con la pistola di ordinanza vicino alla sede dove lavorava. È la storia straziante dell’agente che il 24 gennaio scorso aveva inavvertitamente parcheggiato la sua auto di ordinanza in un posto riservato ai disabili a Bergamo vicino ad una sede universitaria. La cosa non era ovviamente sfuggita: il presidente dell’Anmic orobica (Associazione nazionale mutilati e Invalidi Civili) Giovanni Manzoni aveva messo le foto sulla sua pagina Facebook denunciando il fatto che a occupare il posto dei disabili fosse proprio un’auto di chi dovrebbe garantire quel sacrosanto diritto. Naturalmente si è scatenata una bufera social, nella quale, per fortuna, il nome del vigile era stato risparmiato. L’agente non aveva esitato a chiedere subito le scuse pubblicamente con una mail esemplare indirizzata allo stesso Manzoni.
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