Il governo è bollito
ma forse non cotto

Non ci fossero le due provvidenziali armi di distrazione di massa che sono il Coronavirus e Sanremo (ma questo solo per una settimana eh), saremmo qui tutti a cianciare del governo Conte “semprepiùafaticainpiedi”, che dal voto in Emilia Romagna anziché trarre un balsamo benefico sembra aver ricevuto un barile di salsa verde per certificare la sua bollitura. Non cottura completa, attenzione, perché la crisi, salvo colpi di scena sempre probabili nell’era politica del Papeete, ma processo di logoramento a fuoco lento, una brodaglia in cui è dolce naufragare per l’odisseo premier, avvocato del tutto folgorato sulla via della politica, e che potrebbe portarlo all’Itaca di fine legislatura o magari consegnare il dauno condottiero Giuseppi alle glorie quirinalizie tra due anni.

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