Il bonus in manovra che premia gli evasori

Una domanda, ma perché gli evasori fiscali sono tenuti così in considerazione dai nostri politici? Qualcuno prima o poi dovrà scoprirlo. Certo, sono elettori, così come, peraltro, chi le tasse le paga tutte. Sarà mica che qualcuno, tra le pieghe dei sondaggi, ha scoperto che vanno a votare solo coloro che gabbano il fisco? Nel caso, visto il calo costante degli elettori, ci sarebbe da esserne lieti. Chissà. L’unica certezza è che, anche nell’ultima manovra appena licenziata dal governo Meloni, non manca un gentile cadeau a chi, con ogni probabilità dichiara meno di chi guadagna.

È il “bonus bebè” un contributo di mille euro erogato a chi presenta redditi inferiori a 40mila euro lordi, cioè con uno stipendio netto più o meno pari o inferiore a duemila euro al mese. Non è difficile comprendere come, chi deve sbarcare il lunario con quella cifra, magari anche gravato da un affitto, non è proprio animato dall’intenzione di estendere le bocche famigliari da sfamare. E comunque anche i mille euro disponibili non aiuterebbero più di tanto. Allora inevitabile pensare che a godere del beneficio saranno coloro che non ne hanno bisogno, cioè che dispone di un patrimonio o di una rendita ben superiore a quanto messo nero su bianco con il modello 730, ammesso che venga presentato. I famosi quasi nullatenenti con la Porsche che, stando ai dati, sono piuttosto numerosi.

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