“Fermate il mondo, voglio scendere”, diceva un fortunato slogan d’antan. Ora, a parte il desiderio di una macchina del tempo, di una tecnica di ibernazione, di un ipnotismo che ti faccia cadere in un sonno lungo sei mesi, e a parte il virus stesso, ci si mette anche il modo di comunicare a generare nuove angosce. Quella di venerdì davvero è stata una giornata da stati di allucinazione e panico permanente.
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