Visto che siamo pur sempre il paese di Fellini, basta rivedere il suo capolavoro assoluto, “Amarcord” - ritratto inarrivabile non solo della giovinezza del grande regista, dei nostri anni Trenta, di un ambiente fisico-onirico, ma anche e soprattutto della antropologia dell’eterna Italietta ignorante, stracciona, provinciale, farisea e tutta avvoltolata nella sua ragnatela di pregiudizi - per capire perfettamente le cose di oggi.
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