Cronaca
Lunedì 17 Aprile 2023
Altro che “sfratto” dei canguri: ci sono cinque nuovi nati sull’Isola dei Cipressi
Pusiano I carabinieri forestali non hanno segnalato problemi circa la presenza dei wallaby. Gavazzi: «Il miglior destino per loro è quello di rimanere sull’isola». Intanto sbarchi riaperti
Da sette anni devono andarsene dall’Isola dei Cipressi i piccoli wallaby, loro però non lo sanno e, anzi, aumentano di numero senza alcuna intenzione di spostarsi. Erano stati oggetto delle attenzioni dei carabinieri forestali per la loro presunta pericolosità e si era parlato della necessità di trasferirli in un altro luogo. In realtà a Pusiano si registrano alcuni nuovi nati, in totale cinque, e altri piccoli canguri sono in arrivo. La storia dei wallaby aveva tenuto banco in particolare nel 2016 e negli anni successivi. I piccoli marsupiali in Italia sono inseriti in un elenco di animali ritenuti pericolosi e quindi dovevano lasciare l’isola, dopo sette anni nulla di tutto ciò è successo e anzi gli animali vivono felici nel verde.
Nel 2016 il Tribunale di Como aveva condannato Gerolamo Gavazzi, proprietario dell’isola, al pagamento di un’ammenda di 14mila euro per violazione dell’articolo 6 della legge 150 del 1992, che disciplina i reati sul commercio internazionale delle specie in via di estinzione. Il giudice ha disposto la confisca dei canguri e la loro assegnazione diretta al Corpo forestale dello Stato. Spiega Gavazzi cosa è accaduto recentemente: «A parte una visita dei carabinieri forestali per verificare la salute dei wallaby - che hanno accertato essere ottima - e per organizzare il loro eventuale trasferimento in Toscana sull’argomento non ci sono novità. Hanno realizzato anche loro che è quasi impossibile catturarli senza compromettere la loro sicurezza. Penso si siano resi conto che il miglior destino per loro è quello di rimanere sull’Isola dei Cipressi dove stanno benone. In questo momento ci sono cinque nuovi nati, alcuni nel marsupio delle loro madri. Forse si sono anche resi conto che sono del tutto innocui e per nulla “pericolosi” come invece è scritto in una legge italiana che i forestali ovviamente devono osservare. La telenovela dei canguri dell’Isola dei Cipressi non è comunque ancora terminata».
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