Tagli del governo ai Comuni,
l’appello dei sindaci contro il decreto

Secondo un decreto del ministero delle finanze, le riduzioni ai fondi saranno distribuite per il 50% in proporzione agli impegni di spesa corrente e per il 50% in proporzione ai fondi Pnrr ricevuti dagli enti. Per il Comune di Lecco si tratta di un taglio da un milione di euro

Sono almeno una ventina i sindaci della Provincia di Lecco che hanno firmato l’appello della sezione lombarda della lega delle autonomie locali contro i tagli ai trasferimenti statali verso i comuni recentemente approvati dal governo. Secondo un decreto del ministero delle finanze, che rende operativa una norma prevista dall’ultima manovra di bilancio, le riduzioni ai fondi saranno distribuite per il 50% in proporzione agli impegni di spesa corrente e per il 50% in proporzione ai fondi Pnrr ricevuti dagli enti. Assieme alle tasse, i trasferimenti statali costituiscono una delle principali fonti d’entrata per un comune. Consapevoli di questo, i sindaci lombardi chiedono al Governo di non tagliare le risorse agli enti locali al fine di «poter garantire i servizi in essere, come è stato fatto con grandi sacrifici negli ultimi anni, e lo chiedono alla luce di uno scenario inedito, quello originatosi a seguito dell’emergenza pandemica e che ha visto i comuni intercettare e mettere a terra le risorse a valere sui fondi PNRR».

Solo per il 2024, agli amministratori locali della Lombardia è richiesto un sacrificio di 47 milioni di euro. Una parte di questi tagli, pari a 550mila euro, colpirà gli 84 comuni della provincia di Lecco. Tra i centri più popolosi si segnalano Merate, a cui è richiesto un sacrificio di 50mila euro, e Calolziocorte, che invece dovrà rinunciare a 34mila euro. Tagli, seppur pari a solo 706 euro, anche per Morterone. Tuttavia, il comune più penalizzato è Lecco, costretto a rinunciare ogni anno, a partire già dal 2024, a circa 270mila di trasferimenti statali. La riduzione di entrate complessiva nei prossimi cinque anni ammonta a oltre un milione di euro.

«I comuni - spiega il sindaco Mauro Gattinoni - stanno vivendo una situazione imbarazzante per la scelta del governo di tagliare trasferimenti in spesa corrente agli enti locali, soldi su cui ogni comune contava. Essendo, inoltre, tagli parametrati ai fondi ottenuti dal PNRR, ci saranno alcuni servizi legati al PNRR che saranno messi particolarmente a rischio: è il caso dell’asilo nido di Bonacina il quale, una volta costruito, potrebbe non avere sufficienti risorse per assumere le maestre. Chiediamo a Governo e Ministero dell’Economia e delle Finanze di ritirare una misura che, tra le altre cose, va contro non solo il buonsenso ma anche contro quell’idea di autonomia differenziata e federalismo che lo stesso esecutivo rivendica».

In vista del prossimo consiglio comunale, previsto a Palazzo Bovara il 22 luglio, Alberto Anghileri ha presentato un ordine del giorno specifico su questo tema. «Chiediamo – spiega il capogruppo di Con la sinistra cambia Lecco - alla giunta di sollecitare il Mef a cambiare questa misura. Per serietà si potrebbero almeno far partire i tagli dal prossimo esercizio di bilancio. Il governo dice che non ci sono più risorse. Dove hanno trovato i fondi per acquistare 400 carri armati da una multinazionale tedesca? Che cosa ce ne facciamo di 400 carri armati? Mi auguro che questo ordine del giorno sia approvato all’unanimità dal consiglio».

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