Sicurezza a Lecco, Valsecchi: «Situazione allarmante, rafforzare l’organico delle forze dell’ordine»

Sicurezza a Lecco, sul tema interviene anche il capogruppo di Appello per Lecco, Corrado Valsecchi. «In città non si parla d’altro l’ho riferito anche al Sindaco Gattinoni - afferma Valsecchi - Chi mi conosce sa che ho sempre avuto una posizione prudente sulla sicurezza in città, semplicemente perché il fenomeno delle baby gang a Lecco non è dissimile a quello di tanti capoluoghi di provincia, per non parlare delle città metropolitane. Non ho mai invocato la presenza e il presidio dell’esercito, come fanno in molti, ma ho sempre evidenziato una sottovalutazione del fenomeno esploso in questi ultimissimi anni. C’è un tavolo sicurezza convocato dalla Prefettura dove siedono tutte le autorità preposte alla vigilanza e sicurezza dei cittadini».

«Io non credo nell’intervento dell’esercito a Lecco, ma la situazione ora si fa allarmante e va affrontata tempestivamente - prosegue il capogruppo di Appello - Non c’è una persona incontrata in città in questi giorni che non mi abbia fermato per manifestarmi la propria preoccupazione davanti ai fatti di cronaca di cui si sta parlando, dell’insicurezza che le famiglie vivono in una città di piccole dimensioni e che solo recentemente sta assistendo impotente a un imbarbarimento violento. Viene da interrogarsi se non è il caso di rafforzare, da subito, l’organico di carabinieri, polizia di Stato e municipale e di tutti gli attori che popolano il mondo della sicurezza»

«Se il tavolo della Prefettura chiedesse un ulteriore incremento delle forze a disposizione del territorio al ministero degli Interni sarebbe più saggio che invocare l’esercito.Anche perché potrebbero essere definitivi e stanziali, al contrario della presenza dell’esercito momentaneo e provvisorio. Quindi riteniamo come Appello per Lecco - conclude Valsecchi - che siano queste le sollecitazioni da fare e che consentirebbero di rendere più efficace il presidio della città dei tutori dell’ordine e evitare, se possibile, scorribande di giovani armati di coltelli e machete, perché tutti sono consapevoli che questi fenomeni, prima o poi, finiscono in tragedia»

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