Rogeno, scintille al primo consiglio comunale

Scintille in consiglio comunale, nella prima seduta della legislatura: il sindaco Matteo Redaelli - eletto per il secondo mandato dopo aver governato la prima volta senza opposizione - ha giurato sulla Costituzione e poi ha svolto un intervento su cui non si è fatta attendere la vibrata replica di Eugenio Viganò, di “Uniti per tutti”, dopo le parole anche di Patrizia Perissinotto, sua capogruppo.

Redaelli ha ringraziato «chi si è recato alle urne», ha evidenziato che «la conta dei non votanti cresce ad ogni tornata, in stragrande parte perché non risultano soddisfacenti le proposte o perché prevale il disinteresse. Tuttavia - ha proseguito Redaelli dopo qualche ulteriore considerazione - l’assenza della minoranza nella legislatura scorsa non è certo colpa di chi ha governato in quel periodo e affrontato, tra l’altro, la sfida del Covid; non è corretto parlare di mancanza di democrazia, che c’è in Italia da decadi ed è un valore da non sfidare per tornaconto elettorale. Auspichiamo che il consiglio comunale sia la sede del dialogo, per il quale la dialettica è un valore aggiunto solo se è volta a migliorare il paese, non per contrapposizione fine a se stessa e che il rispetto delle istituzioni - ha aggiunto Redaelli - si veda nei fatti, escludendo d’ora in poi gli atteggiamenti poco rispettosi, come insinuare che i cittadini non abbiano potuto esprimersi liberamente o colpire gli avversari nella sfera privata e della professione. La faziosità e il clima di odio non rendono Rogeno migliore bensì allontanano i cittadini dalle istituzioni».

Perissinotto ha preso la parola per «ringraziare i 679 elettori che hanno voluto esprimere fiducia nella mia persona e nella nostra lista. Noi siamo qui per riportare in consiglio la democrazia: l’amministrazione non sarà più monocratica e il nostro primo obiettivo sarà garantire il rispetto delle regole». Viganò ha parlato dopo di lei tornando sulle affissioni irregolari degli avversari in campagna elettorale come «esempio di operazione subdola»; ha negato «attacchi ai familiari o alle persone»; ha invece citato una «frase offensiva verso i 679 nostri elettori pronunciata dal vicesegretario comunale ai seggi, auspicando che per il futuro sia più rispettoso dei dettami del proprio ruolo e altresì divenga chiaro che il nostro gruppo è a garanzia di chi ci ha votato e di chi non ha votato, su cui chi ha governato finora deve interrogarsi; noi - ha concluso Viganò - non staremo qui a scaldare le sedie, ma faremo di tutto per invertire la tendenza coi nostri capisaldi di tutela, reciprocità, solidarietà, trasparenza». Tanto queste parole, quanto la successiva nomina degli assessori sono stati accolti dagli applausi del folto uditorio: Isabella Viganò a Bilancio, Cultura e vicesindaco; Cesare Gerosa a Territorio, Sport e Attività economiche; Giancarla Pedrali ai Servizi sociali e Massimo Petrollini a Lavori pubblici, urbanistica ed Edilizia.

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