Qualità dell’aria, Zamperini:
«Valorizzare la biomassa legnosa»
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia dopo le audizioni in commissione Ambiente: «Interessante approfondire come anche la biomassa legnosa di scarto possa essere utilizzata per produrre energia pulita o per fare mobili di qualità, come gli artigiani di Federlegno sanno bene»
Si stanno svolgendo in queste settimane le audizioni in commissione VI Ambiente, energia e clima del consiglio regionale lombardo sul documento d’indirizzo per l’aggiornamento della pianificazione regionale per la qualità dell’aria. Agli incontri hanno partecipato ANFUS - Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini, AIEL - Associazione Italiana Energie Agroforestali, A2A Calore e Servizi, APPLIA Italia - Associazione dei produttori di apparecchi domestici e attrezzature professionali. Il dibattito si è concentrato su obiettivi ambiziosi, tra cui dimezzare il PM10 da combustione entro il 2030, ridurlo di oltre il 70% entro il 2050 e rispettare i valori della nuova direttiva europea entro il 2030. In Lombardia ci sono i valori limiti per utilizzo di impianti a biomassa legnosa più alti d’Europa.
«Per troppo tempo - ha commentato il Consigliere Regionale Giacomo Zamperini - forse con superficialità, si è commesso l’errore di considerare la biomassa legnosa come un problema anziché come un’opportunità. Le audizioni di oggi hanno evidenziato, al contrario, come essa rappresenti una risorsa preziosa. Dobbiamo immaginare alternative innovative, sfruttando anche gli scarti come risorse e adottando le nuove tecnologie disponibili. In questo contesto, è interessante approfondire come anche la biomassa legnosa di scarto possa essere utilizzata ad esempio per produrre energia pulita o per fare mobili di qualità, come gli artigiani di Federlegno sanno bene. Sebbene questa economia sia spesso sottovalutata, si tratta di uno degli approcci di economia circolare più sostenibili, perché rientrano molteplici fattori: prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi, cura del bosco e del territorio specialmente quello montano, sostegno alle economie locali, produzione di energia in contesti dove le infrastrutture energetiche sono scarse. È fondamentale trasformare ciò che è percepito come un problema in un’opportunità, sviluppando una filiera bosco-legno sostenibile».
«Secondo i dati forniti da ARPA Lombardia, - aggiunge Zamperini - nel 2024 la qualità dell’aria in Lombardia mostra segnali di miglioramento, con alcuni indicatori positivi e altri che richiedono interventi urgenti per garantire il rispetto dei limiti europei, con la nuova Direttiva Europea 2024/2881, e delle linee guida dell’OMS. Per il secondo anno consecutivo, la media annuale di PM2.5 rispetta il limite di legge (25 µg/m³) in tutte le stazioni di monitoraggio della regione. Tuttavia, il PM10 continua a registrare superamenti critici del numero di giorni con concentrazioni superiori ai limiti in 8 capoluoghi su 12. In generale, le concentrazioni di PM10 sono stabili e sotto il valore limite annuale di 40 µg/m³».
Zamperini ha poi sottolineato alcune criticità normative legate alle bruciature all’aperto. «La regolamentazione attuale presenta lacune, in particolare per i territori montani, dove le bruciature avvengono spesso in pascoli e alpeggi a quote superiori rispetto all’altezza dei municipi di riferimento. Porto solo a titolo esemplificativo la situazione dei Piani Resinelli (1182m) che ricadono in parte sul Comune di Abbadia Lariana (204m), ma questa situazione riguarda in generale tutti i comuni rivieraschi del mio territorio lariano. Tale approccio va rivisto per adattarsi meglio alle specificità locali».
Un altro tema affrontato riguarda le deroghe per l’uso ricreativo e tradizionale del fuoco. «Non possiamo demonizzare il fuoco tradizionale – prosegue Giacomo Zamperini -. Il Governo, con una normativa introdotta lo scorso novembre, ha già stabilito che le limitazioni sull’accensione dei fuochi non si applicano a manifestazioni di rievocazione storica e ricorrenze popolari. Occorre inoltre estendere le deroghe per i territori montani, già previste dalla normativa europea, per contrastare la povertà energetica e rispondere alle necessità di aree con carenze infrastrutturali. Accendere un camino due volte l’anno, non può essere considerato un crimine ambientale. Infine, è indispensabile agire con buonsenso, ascoltando chi vive e lavora in queste realtà, piuttosto che adottare decisioni calate dall’alto» ha concluso Giacomo Zamperini, componente della VI commissione: «Ringrazio i rappresentanti delle associazioni che hanno risposto positivamente al mio invito in audizione per i loro contributi, che saranno essenziali per modellare normative capaci di rispondere alle esigenze di imprese e cittadini. La filiera bosco-legno va sostenuta come va valorizzato l’utilizzo della biomassa legnosa. Tengo molto al loro prezioso contributo per quello che è un tema importante come la tutela della qualità dell’aria»:
Altri dati forniti da ARPA Lombardia
Biossido di azoto (NO2) - La concentrazione di NO2 ha registrato miglioramenti significativi, con tutte le città lombarde rispettanti il limite annuale. Solo Cinisello Balsamo ha superato il valore limite, ma anche in aree ad alto traffico come Milano Viale Marche e Brescia Via Turati, i livelli sono stati sotto i limiti legali.
Ozono (O3) - Nonostante un miglioramento rispetto agli anni precedenti, l’ozono continua a registrare livelli elevati, con superamenti diffusi della soglia di protezione della salute. Le province più critiche sono state Lecco e Bergamo, ma nel complesso il numero di giorni di superamento è stato inferiore rispetto al 2023.
Altri inquinanti - I valori di monossido di carbonio, benzene e biossido di zolfo sono rimasti ben al di sotto dei limiti di legge. L’ammoniaca, pur non rientrando nelle normative attuali, contribuisce alla formazione di particolato e rimane un elemento critico per la qualità dell’aria.
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