Palazzina “abusiva” di Linee Lecco,
la commissione si trasforma in litigio

Giuseppe Rusconi, assessore all’urbanistica, ha riepilogato le ragioni per cui, a fine maggio, la giunta di Mauro Gattinoni ha annullato in autotutela le delibere con cui la stessa amministrazione, tre anni prima, aveva approvato il progetto per l’edificio al parcheggio della Piccola. Ma le opposizioni hanno duramente replicato

Sulla vicenda della palazzina di Linee Lecco “abusiva”, maggioranza e opposizione sono d’accordo solo su una cosa: bisogna fare di tutto per evitare che quel manufatto sia abbattuto. Per il resto, la commissione, convocata su richiesta di Lecco Ideale – Lecco Merita di Più, si è trasformata in un lungo litigio. In primo luogo, Giuseppe Rusconi, assessore all’urbanistica, ha riepilogato le ragioni per cui, a fine maggio, la giunta di Mauro Gattinoni ha annullato in autotutela le delibere con cui la stessa giunta, tre anni prima, aveva approvato il progetto per la palazzina di Linee Lecco al parcheggio della Piccola. «Prima di procedere all’affidamento dei lavori il progetto non è stato validato secondo la legge. In aggiunta, l’intervento non era conforme alle disposizioni urbanistiche contenute dal Pgt per quell’area» ha ricordato Rusconi.

Una relazione ritenuta eccessivamente scarna dalle opposizioni, subito partite all’attacco. «Stiamo parlando – ha esordito Simone Brigatti di Lecco ideale – Lecco merita di più – di un abuso edilizio su un edificio che vale circa 300 mila euro. Una struttura che, peraltro, è importante per la società. Da quanto si sa dell’abuso? Per quanto tempo i dipendenti di Linee Lecco hanno operato in quella palazzina?». Secondo Lorella Cesana, collega di partito di Brigatti, l’amministrazione ha cercato di far passare sotto silenzio il provvedimento di autotutela per evitare che la vicenda producesse, oltre ad un danno economico e ad un danno in termini di servizi, anche un danno d’immagine per Palazzo Bovara. «I contribuenti lecchesi – ha esordito Corrado Valsecchi di Appello per Lecco – si dovranno sobbarcare il carico di spese legali sostenute dal comune e da Linee Lecco per portare avanti l’iter giudiziale se la società fa ricorso al Tar. Praticamente è il comune che discute con sé stesso, visto che Linee lecco è partecipata al 100% da noi. È una situazione imbarazzante, c’è stata una mancanza di controllo politico sull’iter. Eppure, le tre delibere le avete portate voi in giunta».

Nella sua replica, l’assessore Rusconi ha difeso l’operato attuale dei tecnici, ha ammesso la carenza di istruttoria tre anni fa e il “fraintendimento” con Linee lecco ed ha accusato Valsecchi di essere esperto nell’addossare i costi alla cittadinanza. «Quando uscirà la vicenda dell’area Mab mi divertirò. In ogni caso, preferisco che quei soldi restino all’erario piuttosto che in mano a voi che li sperperate» ha replicato a muso duro il capogruppo di Appello per Lecco. L’intervento del sindaco Mauro Gattoni, con l’accusa generica ad alcuni consiglieri di aver «sproloquiato in maniera squallida», non ha contribuito a calmare il clima. «Mi assumo – ha aggiunto il primo cittadino – come comune la responsabilità di non aver controllato. Dopodiché credo che tutti gli attori della vicenda abbiano sempre messo al primo posto il bene comune. Certo, chi ha sbagliato pagherà. La delibera di giunta è solo il punto d’avvio di un percorso teso a fare chiarezza. Nessuno è felice di questa situazione».

A chiudere la questione ci ha pensato Filippo Boscagli, capogruppo di Fratelli d’Italia. «Al di là della palazzina, bisogna risolvere questa conflittualità tra il Comune e Linee Lecco. È un danno per tutta la città. Peraltro, attendiamo ancora l’approvazione del bilancio della società».

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