Montagna, sfiora quota 10% l’aumento della Tari

Ci sarà però una lieve diminuzione per le utenze non domestiche

Sfiora quota 10% l’aumento della Tari, tassa che saranno tenuti a pagare quest’anno i contribuenti di Montagna.

Per la precisione è del 9,6% il “balzo” deliberato nel recente consiglio di insediamento del neoeletto sindaco Roberto Menegola, quando all’unanimità sono stati approvati in rapida successione l’aggiornamento biennale 2024-2025 del Piano economico finanziario (Pef) del servizio di gestioni dei rifiuti e le tariffe della tassa sui rifiuti.

Facendo due rapidi calcoli, per le utenze domestiche l’aumento sarà piuttosto contenuto come spiegato dal primo cittadino, per quelle non domestiche, alias aziende e attività commerciali, addirittura ci sarà una lieve diminuzione.

Menegola ha spiegato in aula i motivi di questo incremento, che è sostanzialmente dettato dalle normative in vigore stabilite da Arera, secondo cui «ogni Comune deve arrivare alla totale copertura del costo che viene sostenuto per il servizio e lo smaltimento dei rifiuti. In base ai calcoli fatti dal gestore del servizio» che è Secam, «per il 2024 l’aumento è del 9.6%». Non dunque una scelta voluta, «ma un adeguamento a quanto stabilito dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente», Arera per l’appunto.

Complessivamente «il costo del servizio per il 2024 sostenuto dal Comune - ha proseguito il sindaco - è pari a 473mila euro», ripartiti per il 72% sulle utenze domestiche, per il restante 28% su quelle non domestiche, cioè rispettivamente 311mila euro e circa 123mila.

«L’aumento medio per le utenze domestiche si aggira attorno ai 30 euro annui – ha concluso -, mentre per le attività produttive c’è una lieve diminuzione della Tari», anche grazie ad una riduzione sulla parte comune della tassa, che è stata messa in carico al bilancio comunale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA