Menegola, bilancio di metà mandato: «Abbiamo davanti tante sfide, nel 2025 vogliamo consolidare quanto avviato nei due anni scorsi»

Il lavoro, gli obiettivi, le sfide e il futuro del territorio. Di questo ha parlato Davide Menegola, presidente della Provincia di Sondrio, intervistato all’interno della puntata di Valtellina Dieci, in onda martedì sera su Unica Tv, canale 75. Un bilancio di metà mandato per l’amministratore che guida l’ente di Palazzo Muzio verso sfide importantissime. Dagli aspetti più tecnici, come il turnover dirigenziale, a quelli più visibili, come i problemi delle aree interne, le collaborazioni con realtà di altri territori, i progetti per rendere Valtellina e Valchiavenna più attrattive per residenti e turisti, senza dimenticare l’appuntamento olimpico del prossimo anno, Menegola ha fatto il punto della situazione a due anni dall’inizio della sua presidenza. Partendo dall’ultimo appuntamento elettorale.

«Abbiamo appena avuto il rinnovo del consiglio provinciale – ricorda –, approfitto per ringraziare tutti quelli che facevano parte del precedente che per un motivo o per quell’altro non lo fanno più e ringraziare quelli che sono resi disponibili a partecipare a questa attività amministrativa. Adesso, come avevo annunciato qualche tempo fa, verranno poi coinvolti su attività specifiche. Il 2024 che si chiude anche con una serie di attività che vedono per esempio l’istituzione dell’Ufficio Europa che ci ha portato a costruire anche una progettualità sulla finestra degli Interreg».

Spazio alle collaborazioni con altre realtà simili anche in Italia. «Una è quella con le Province di Belluno e del Verbano Cusio Ossola, ma non solo. Ricordiamo che Sondrio e Belluno avranno sul proprio territorio le gare olimpiche». Non sono poche le sfide che attendono Palazzo Muzio. «Nel 2025 vogliamo consolidare quanto avviato nei due anni scorsi – sottolinea Menegola –, penso al tavolo per l’orientamento e al ridimensionamento scolastico. Questo non va letto necessariamente come un taglio o una chiusura, ma l’ottimizzazione, la razionalizzazione che può passare anche attraverso qualche sacrificio, ma che deve essere per forza compensato da altre situazioni virtuose. Serve lavorare sui trasporti, sulla convivialità e quindi rendere scuole migliori per avere una formazione migliore, per avere una comunità migliore. Mi piacerebbe tornare a organizzare il tavolo del lavoro: abbiamo una grande crisi di manodopera e bisognerà lavorare in maniera seria e raccogliere tutte le opportunità che il territorio può offrirci. Abbiamo inoltre tante sfide che non sono solo per il 2025, ma avranno una durata molto più lunga. Del resto Valtellina Dieci ha come obiettivo l’individuazione di una destinazione flessibile, che ogni giorno sposta in avanti il traguardo». Non può mancare un accenno alle Olimpiadi. «Sono anche un modo per realizzare e completare opere che sono nei cassetti da anni. La chiamano legacy, sarà la nostra eredità».

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