Malgrate, primo consiglio e subito polemiche

Davanti a un folto pubblico si è insediato mercoledì il nuovo consiglio comunale, con il sindaco Michele Peccati all’attacco dell’opposizione guidata da Aldo Maggi e «del presidente della scuola dell’infanzia», marito di un’esponente del medesimo gruppo. Per Peccati, quest’ ultimo «ha fatto affermazioni, in campagna elettorale, mettendo in dubbio la nostra correttezza e paventando che, in caso di nostra vittoria, “chissà cosa succederà”; altre espressioni, usate da Maggi sui social, sono al limite della diffamazione: non mi spaventa né mi scandalizza, ma lo trovo offensivo soprattutto per i cittadini che ci hanno eletto e irrispettoso della democrazia.

Maggi - ha riferito in aula Peccati - ha detto di “avere da ridire su come i voti sono stati presi” e che “Malgrate non è delle élite e delle lobby”. Da parte nostra, quando abbiamo perso le elezioni, non ci siamo mai lontanamente permessi di mettere in discussione il voto democraticamente espresso dai cittadini. Comunque, da qui in avanti - ha auspicato Peccati - da parte nostra vorremmo avviare un confronto leale, pur nei diversi ruoli che ci contraddistinguono». Il neo sindaco ha avuto altresì parole di ringraziamento per gli elettori e «per i cittadini che si sono riconosciuti nel nostro lavoro di questi dieci anni all’opposizione: un’esperienza molto arricchente, che ci ha permesso di maturare la piena consapevolezza degli onori e degli oneri in questo ruolo, ma talvolta un ruolo anche sconfortante; proprio il lavoro di squadra ci ha motivato a proseguire e continuerà a fare la differenza nella nostra azione, mettendo sempre la persona al centro».

Non ci sono state repliche da parte dell’opposizione: fuori dall’aula, Maggi ha affermato di «avere chiesto la parola, facendo cenno al sindaco due volte, ma non me l’ha concessa».

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