Lecco, manca il personale in Comune. «Almeno venti dipendenti»

Il sindaco Gattinoni: «Ma in questi anni abbiamo lavorato per rendere più efficienti e performanti i processi di lavoro»

Attualmente sono 275 i dipendenti del comune di Lecco. A settembre 2020 erano più di 300. «In questi anni – ha spiegato il sindaco Mauro Gattinoni durante l’ultima commissione Bilancio – il turnover è stato importante. Il progressivo sblocco dei pensionamenti ha creato situazioni per cui solo lo scorso anno, ad esempio, sono andate in pensione 45 persone. Gran parte di questi dipendenti sono stati sostituiti».

Secondo il documento unico di programmazione, in una situazione ideale Palazzo Bovara dovrebbe disporre di 295 dipendenti. Pertanto, si registra una carenza di circa venti unità. «È possibile rimanere sotto quota 300 – ha proseguito Gattinoni – perché in questi anni abbiamo lavorato per rendere più efficienti e performanti i processi di lavoro. Su questo ha chiaramente inciso anche l’innovazione tecnologica». A titolo esemplificativo, Gattinoni ha citato il rinnovo delle carte d’identità. A settembre 2020, complici anche le conseguenze della pandemia, c’erano sei mesi di attesa per il rinnovo della carta d’identità. Oggi, invece, i cittadini vengono avvisati tre mesi prima e possono prenotare online lo slot orario preferito. Allo sportello ci sono sempre due persone, incaricate di completare un processo che oggi è gestito per lo più dall’anagrafe centrale dello Stato.

«In generale – ha aggiunto Gattinoni – il settore pubblico è meno attrattivo del privato. Tuttavia, ritengo che, soprattutto tra gli ultimi innesti, ci siano tanti che hanno scelto il pubblico non per avere il “posto fisso” ma per mettersi a servizio della comunità. Il lavoro portato avanti dal comune negli ultimi quattro anni con questo organico ha permesso di aumentare sensibilmente la produttività».

Gattinoni ha poi ricordato come, in base ad un regolamento recentemente approvato, alcune categorie di dipendenti possono adottare lo smart working. La ricostruzione del primo cittadino non ha convinto le minoranze. «C’è stato un importante esodo di dipendenti comunali – ha replicato Corrado Valsecchi, capogruppo di Appello per Lecco – e le conseguenze si vedono. Io vedo una carenza di capacità di controllo e pianificazione, nonché di produzione di atti deliberatori necessari per poi fare le commissioni e i consigli comunali. Il nostro comune non è più considerata una destinazione di lavoro appetibile come un tempo».

Valsecchi ha poi segnalato che in alcuni settori, a partire dalla cultura, sarebbero ancora impiegati ex - dipendenti comunali ora pensionati, una condizione che sarebbe vietata da una sentenza della Corte dei conti. Il primo cittadino ha spiegato che si tratta di personale a tempo determinato e impiegato su specifici progetti ma in ogni caso si è riservato di effettuare ulteriori verifiche.

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